venerdì 19 febbraio 2016

Liquidi per le sigarette elettroniche: scegliete prodotti certificati


In passato sono stati condotti diversi studi da cui è risultato che i liquidi delle sigarette elettroniche contengono concentrazioni variabili di metalli pesanti (quali arsenico, cadmio, piombo e cromo). Queste affermazioni hanno persino spinto il procuratore di Torino ad aprire un'indagine. Ricordiamo che sono diverse le occasioni che hanno indotto a condurre indagini sulle sigarette elettroniche, queste ultime hanno comportato il sequestro di molti articoli, che mancavano di etichettatura e hanno condotto anche all'emanazione di una serie di regole sulla commercializzazione delle sigarette elettroniche stesse.

I metalli pesanti sono spesso contenuti nelle acque, soprattutto l'arsenico e anche le sigarette tradizionali hanno un contenuto di arsenico pari a 0,7 mcg per sigaretta, mentre nei liquidi delle sigarette elettroniche sono presenti solamente 0,068 mcg per millilitro di arsenico. Per quanto riguarda invece il piombo e il cadmio sembra che i liquidi delle sigarette elettroniche contengano un quantitativo maggiore di tali sostanze rispetto alle comuni sigarette. Nelle sigarette classiche sono presenti ben 4000 sostanze nocive e sicuramente tutti i fumatori che passano a quelle elettroniche non vogliono rischiare di utilizzare dispositivi altrettanto nocivi. I metalli pesanti presenti nelle sigarette elettroniche potrebbero provenire dall'acqua impiegata per preparare le miscele, oppure potrebbero derivare dal sistema usato per l'estrazione degli aromi, dalle essenze utilizzate o ancora dai composti sintetici che vengono aggiunte ai liquidi.

E' necessario sapere che gli aromi per le sigarette elettroniche vengono realizzati nella stessa maniera con cui si producono quelli alimentari. Si tratta di una trentina di ingredienti come oli essenziali e altre sostanze aromatiche. La legge che regolamenta la produzione di aromi è il regolamento Ce 1334 del 2008 che prevede il monitoraggio dei metalli pesanti e di tutti i residui dei solventi impiegati per tirare fuori l’aroma (come esano, metanolo, etanolo).

Naturalmente i consumatori richiedono controlli maggiori e la certezza che le sigarette elettroniche siano sicure. Tuttavia, i produttori affermano che in Italia la produzione avviene seguendo standard di sicurezza molto elevati e che i prodotti italiani sono completamente sicuri (e rappresentano circa l'80% degli articoli venduti). Bisogna ricordare che tutti i prodotti italiani presentano gli opportuni certificati di conformità emessi da laboratori riconosciuti. L'unica preoccupazione può provenire dai prodotti esteri, che vengono importati senza eseguire opportuni controlli e che essendo più economici possono essere più rischiosi per la salute. La mancanza di controlli riguarda in particolare i prodotti provenienti da paesi come la Russia, la Cina , la Polonia, l'India e la Croazia.

Per risolvere questa problematica si deve giungere ad una regolazione precisa, che consenta di tutelare i consumatori e che permetta finalmente di rendere tutte le sigarette elettroniche commercializzate completamente sicure.

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