In passato sono stati condotti diversi
studi da cui è risultato che i liquidi delle sigarette elettroniche contengono concentrazioni variabili di metalli pesanti (quali
arsenico, cadmio, piombo e cromo). Queste affermazioni hanno persino
spinto il procuratore di Torino ad aprire un'indagine. Ricordiamo che
sono diverse le occasioni che hanno indotto a condurre indagini
sulle sigarette elettroniche, queste ultime hanno comportato il
sequestro di molti articoli, che mancavano di etichettatura e hanno
condotto anche all'emanazione di una serie di regole sulla
commercializzazione delle sigarette elettroniche stesse.
I metalli pesanti sono spesso contenuti
nelle acque, soprattutto l'arsenico e anche le sigarette tradizionali
hanno un contenuto di arsenico pari a 0,7 mcg per sigaretta, mentre
nei liquidi delle sigarette elettroniche sono presenti solamente
0,068 mcg per millilitro di arsenico. Per quanto riguarda invece il
piombo e il cadmio sembra che i liquidi delle sigarette elettroniche
contengano un quantitativo maggiore di tali sostanze rispetto alle
comuni sigarette. Nelle sigarette classiche sono presenti ben 4000
sostanze nocive e sicuramente tutti i fumatori che passano a quelle
elettroniche non vogliono rischiare di utilizzare dispositivi
altrettanto nocivi. I metalli pesanti presenti nelle sigarette
elettroniche potrebbero provenire dall'acqua impiegata per preparare
le miscele, oppure potrebbero derivare dal sistema usato per
l'estrazione degli aromi, dalle essenze utilizzate o ancora dai
composti sintetici che vengono aggiunte ai liquidi.
E' necessario sapere che gli aromi per
le sigarette elettroniche vengono realizzati nella stessa maniera
con cui si producono quelli alimentari. Si tratta di una trentina di
ingredienti come oli essenziali e altre sostanze aromatiche. La legge
che regolamenta la produzione di aromi è il regolamento Ce 1334 del
2008 che prevede il monitoraggio dei metalli pesanti e di tutti i
residui dei solventi impiegati per tirare fuori l’aroma (come
esano, metanolo, etanolo).
Naturalmente i consumatori richiedono
controlli maggiori e la certezza che le sigarette elettroniche siano
sicure. Tuttavia, i produttori affermano che in Italia la produzione
avviene seguendo standard di sicurezza molto elevati e che i prodotti
italiani sono completamente sicuri (e rappresentano circa l'80% degli
articoli venduti). Bisogna ricordare che tutti i prodotti italiani
presentano gli opportuni certificati di conformità emessi da
laboratori riconosciuti. L'unica preoccupazione può provenire dai
prodotti esteri, che vengono importati senza eseguire opportuni
controlli e che essendo più economici possono essere più rischiosi
per la salute. La mancanza di controlli riguarda in particolare i
prodotti provenienti da paesi come la Russia, la Cina , la Polonia,
l'India e la Croazia.
Per risolvere questa problematica si
deve giungere ad una regolazione precisa, che consenta di tutelare i
consumatori e che permetta finalmente di rendere tutte le sigarette elettroniche commercializzate completamente sicure.
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