giovedì 31 marzo 2022

DECA “Via” è il nuovo singolo dell’artista torinese

 Le mille sfaccettature di un amore in chiave pop




In radio dal 1 aprile



Il nuovo singolo di Deca parla di una relazione d'amore in tutte le sue sfaccettature: dai momenti di difficoltà in cui solitudine e malumore prendono il sopravvento a quelli di estrema felicità tra alcol, baci e sesso.


«Parlo dei miei errori e dei suoi e di come ne siamo usciti, di come abbia bisogno di lei, senza però riuscire a esprimerlo se non attraverso la mia musica» Deca.


Radiodate: 1 aprile 2022

Etichetta: Orangle srl 

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INSTAGRAM: https://www.instagram.com/deca.ydf/

SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/13Il0NL1QiQEVvWhK6ZZ5a


BIO

Nato a Torino nel 2005, De Carolis Gabriele, in arte Deca, si affaccia nella scena musicale emergente torinese all'età di 14 anni. In due anni ha toccato diversi generi dimostrando la voglia di sperimentazione, passando dalla techno all'indie fino all'hardcore trap. Tutte le uscite sono sotto il segno dell'Urban Central, studio torinese in cui l'artista è cresciuto, sia musicalmente che non.


Fibre di possibilità di Sergio Messere: la sovranità del Singolo nella potenza libera della sua natura

 


“[…] Un celere vapore/ adombra il mio capo/ reclinato:/ son per caso/ Io – Straniero –/ un fiore spezzato/ che setaccia/ per declivi e piani/ il deserto,/ necessaria inferia/ nelle rudi e sprezzanti mani/ d’un fato incerto?// […]” – “Io, straniero di Dio”

L’Io si scruta, si adagia allo specchio, sente una fitta che dal petto si rivela come suono nell’orecchio: sono domande dello straniero, del viaggiatore, del poeta, del narratore. Perché la carne – il corpo – risiede in questo pianeta e la psiche – l’anima – setaccia il passato in cerca di appartenenza come se fosse “un fiore/ in esilio”?

L’essere umano è decadente, insaziabile, ingrato, contaminato, lacerato, è un infante, un martire, un sapiente, un “senza pace” che dalla valle acclama e combatte dalla notte dei Tempi.

La poetica di Sergio Messere partecipa della simbologia della vetta e della valle nella quale la prima è sede dello Spirito mentre la seconda dell’Anima che, con un frenetico turbinio, si affanna nel suo cercare significati del vivere. Una ricerca instancabile che scaturisce da una “certezza” di cui ancora oggi l’uomo non ha prova di esistenza, eppure resiste energico nel percorrere la valle provando le diverse vie che il Fato ha disposto.

“Fibre di possibilità” (LFA Publisher, 2021) si suddivide in sette capitoli impreziositi da sette tele dell’artista Pietro Tavani (Civitavecchia, 1948), il capitolo Tetralogia degl’Inquieti presenta lo schizzo “Staccati uomo!” del 1975, Vibrazioni principia con “Sfere evolutive” del 1984, Nero si manifesta con “La notte oscura” del 2003, Luce con “Meditazione” del 1974, Scorci con “Io e me” del 2013, Divertissement con “I fuochi” del 1981 e chiude Psicoalchimie e coni d’ombra con “Transfert” del 1977.

Un connubio tra parola e pittura che mostra il medesimo obiettivo: il dialogo interiore, la meditazione, la ricerca di armonia. Ed anche titolo della raccolta poetica che identifica il sé con il tutto fa parte di questo ragionamento secondo cui ciò che esiste è connesso con l’Uno, con il tutto, così inteso secondo la corrente filosofica neoplatonica.

Le frasi inutili, i momenti di apnea, i pomeriggi senza fine mi hanno reso una persona migliore.

Per diventare una “persona migliore” bisogna scorgere l’imperfezione, l’errore ma anche e principalmente possedere la volontà innata di superamento. Così la poesia – “le frasi inutili” – è capace di vagare oltre lo spazio ed il tempo, a cui il corpo del mortale è soggetto, per permettere all’Io di vivere quegli istanti di eterno che operando provocano alterazione.

Dall’inquietudine dei primi versi assistiamo alla vibrazione per poi cadere nel nero a cui segue la luce e la manifestazione del doppio – della scissione – e dell’ironia. Ogni eroe ed antieroe (per usare la terminologia dello psicoanalista James Hillman a cui si rimanda con la lettura di “Saggi sul Puer”) ha la sua meta – la sua psicoalchimia – la morte della persona formatasi con i pregiudizi predominanti della società e la rinascita come essere nuovo – “una persona migliore”, afferma Sergio Messere.

La “sovranità del Singolo/ nella potenza libera/ della sua natura in fieri” si legge nella lirica “Il manifesto dell’iconoclastia” nella quale si descrivono le istituzioni come serpisenza pudore/ e senza volto/ annidate nel tepore/ dei ministeri/ e degli altari,/ delle cattedre/ e dei focolari,/ il loro verbo edace/ han seminato a piene mani/ nel nostro ingegno ferace:/ Fede e aldilà,/ famiglia e tradizione, società e subordinazione/ nell’al-di-qua…/ Lor Signori «cravatte e croci d’oro» –/ i paladini del dovere/ e del «posticino sicuro»,/ i nemici del nostro piacere/ e dell’individuo –,/ delle loro verità di cicale / ci han lastricato la via/ inculcandoci la menzogna delle menzogne:/ la ridicola dottrina della morale.// […]” e si auspica la fondazione della città-giardino di Galama (parola che in serbo-croato significa “rumore, lamento”).

“Il punto igneo:/ la mia vera/ dimensione.// Il porto/ per tutte/ le direzioni.// […]” – “Espansione” 

Ne “Fibre di possibilità” compare anche la musica, compagna fedele di viaggio, ad esempio nella lirica “La scintilla” l’autore informa il lettore del sottofondo del primo brano “Da paesi e uomini stranieri” dell’opera del 1838 “Scene infantili” del compositore e pianista tedesco Robert Schumann; nella lirica “Vitae” sottofondo del singolo “Euphoria” del 2012 della cantante pop svedese Loreen; e nella lirica “Cattedrale” sottofondo di “Overture”, primo capitolo dell’opera “Antigone” dell’artista e pianista tedesco Felix Mendelssohn Bartholdy.

“[…] Eccoli lì,/ lasciate sospeso/ ogni giudizio/ e osservateli,/ mentre sfilano/ come testimoni/ senza un volto/ su quella passerella invisibile:/ i santi e i dannati,/ i saggi e i pazzi,/ i guerrieri e gl’infermi,/ i martiri e i tiranni.– “Uomini predestinati”

 

 

Written by Alessia Mocci

 

 

Info

Acquista “Fibre di possibilità”

https://www.mondadoristore.it/Fibre-di-possibilita-Sergio-Messere/eai978883343383/

 

Fonte

https://oubliettemagazine.com/2022/03/21/fibre-di-possibilita-di-sergio-messere-la-sovranita-del-singolo-nella-potenza-libera-della-sua-natura/

 

TORO “I sogni non finiscono mai” è il nuovo brano del progetto DAE music che invita a vivere una vita vera lontano da schermi e social

 Un’esortazione a vivere la vita vera, lontano dagli schermi e intrisa d’azione




“I sogni non finiscono mai” è il secondo singolo del Toro, che è autore di testo e melodia, mentre l’arrangiamento è stato realizzato dal producer Jody Baccoucha. 

Il pezzo pop rock, segue il brano di esordio Morgana, ed ha una duplice valenza: da una parte critica in modo cinico l’odierna tendenza di tutti ad essere schiavi dei social e dipendenti da internet, dall’altra è un’esortazione a reagire a questo stato di inedia, per vivere in modo positivo, come Jim Carrey nella pellicola “Yes Man”. 


Questo nuovo singolo, in cui emerge il tributo al miglior pop rock italiano,  nasce con un’indole ribelle, trascinata dal ritornello che incita a prendere coscienza della situazione, mentre la riflessione sociale si compone nelle strofe, veicolo di un messaggio più ampio. 



Radio date: 1 aprile 2022

Etichetta: DAE Music


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YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=ykb1ebAbzFI

Spotify: https://open.spotify.com/album/5se2adUQe4KLCyBnB4S3Da


BIO


“Toro” è un progetto DAE Music, nuova etichetta indipendente dell’editore Dario Abate, già attivo con i marchi HOW2 Edizioni e Dario Abate Editore. 

Toro è un rocker nell’animo, definito “ebbro cantautore” per la sua tendenza a raccontare storie vere, in modo molto diretto e irriverente, a volte anche crudo. “Toro” è un soprannome che nasce nella notte dei tempi, che sintetizza un aspetto peculiare dell’artista: la sua grinta. Toro nasce a Napoli, ma si trasferisce in giovane età a Milano, dove si laurea in design, prima di ottenere un master in Strategie Aziendali presso la Bocconi. Nella vita è un imprenditore in vari settori, tra cui l’editoria. Da sempre appassionato di musica, si avvicina alla sua produzione in età matura, seguendo una sempre più insistente ispirazione. 

Il progetto nasce grazie alla collaborazione con il producer Jody Baccoucha, autore degli arrangiamenti. I riferimenti musicali del Toro sono molteplici: partono dal rock italiano dei Vasco Rossi, Ligabue, Piero Pelù, Edoardo Bennato, fino ai Maneskin, passando per il pop degli 883, di Nek e Cremonini, fino alla dance italo disco. A febbraio il primo singolo pubblicato è “Morgana”. 


fonte: www.laltoparlante.it


FICSTRIP “Massive Icefall” è il nuovo singolo in attesa dell’album d’esordio: distorsioni graffianti descrivono la metamorfosi

 Distorsioni graffianti descrivono la metamorfosi mentre la contrapposizione di ritmo e melodia trasporta nel sonno della rinascita



In radio dal 1 aprile 


I riferimenti testuali, più o meno espliciti, descrivono l’autodistruzione intrecciando più livelli di lettura: l’ambiente e lo sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta; il cambiamento climatico; la fine di una relazione; lo stereotipo della “donna oggetto”.

Malgrado i molteplici temi presenti in questa “allegoria” della società moderna, la chiave per comprenderli, secondo i Ficstrip, è una: «Se non saremo noi i protagonisti del cambiamento, se continueremo a fingere di cambiare tutto per far sì che in realtà non cambi nulla, sarà il cambiamento stesso a travolgerci». 


Così come il bozzolo, apparentemente immobile ed imperituro, viene squarciato dalle forze invisibili che si muovono al suo interno, permettendo alla farfalla di “nascere” iniziando un nuovo stadio della sua vita, l’arpeggio iniziale di chitarra acustica sembra volersi protrarre in una litania insistente, ma viene travolto dalla potenza incontrollabile di tutti gli altri strumenti per dare vita al pezzo.  

Schitarrate distorte e graffianti, linea di basso energica, batteria secca e dura, a tratti tribale. Voce e violino trasportano l’ascoltatore, cullandolo e sorprendendolo. 


I Ficstrip sono: 

Jym: voce che spazia dal catartico all’esplosivo. 

Zullo: chitarrista che fa della creatività il suo punto di forza

Mattia: chitarrista dall’anima blues, imprevedibile e viscerale

Elly: cattiva e sensuale con un basso distorto tra le mani.

Dave: batterista energico che affonda le proprie radici nel primo Grunge. 

Oriana: violinista dalle oniriche visioni 


Il singolo è il secondo estratto dall’EP in arrivo ad aprile. Tutti i brani sono stati prodotti e registrati presso EDAC STUDIO, che ha lavorato con Gorillaz, Nic Cester e Giorgieness. 


Etichetta: Autoproduzione

Radio date: 1 aprile 2022

Release Ep: 22 aprile 2022


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SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/3PPFY2F5zYkUzLgbJd61A5


BIO


Il progetto Ficstrip nella formula attuale nasce a fine 2020 con l’intento di produrre pezzi inediti che fossero il riassunto degli ultimi tumultuosi anni vissuti dai membri della band all’interno e al di fuori di essa. Anche il titolo “Hopes and Shadows” del nuovo EP, affidato alla produzione di EDAC STUDIO e in uscita nel 2022, richiama i sentimenti contrastanti che hanno caratterizzato la realizzazione di ognuna delle canzoni, sentimenti legati principalmente al disagio generato dalle contrapposizioni della società moderna. La band è composta da musicisti attivi da molti anni, anche con altri progetti, nella scena musicale delle province di Varese e Como, condividendo il palco con altri musicisti affermati nel territorio. Ogni componente del gruppo con le sue relative esperienze è diametralmente opposto all’altro. Il risultato, pur strizzando l’occhio a sonorità tipiche del pop rock, è difficilmente classificabile: dolce ma ruvido, onirico ma pragmatico. L’unico comune denominatore della band è il fortissimo senso di appartenenza alla provincia profonda ed il sincero rifiuto della grande città come punto di riferimento. A febbraio la band ha pubblicato il singolo “Fallin’ Down”. 


fonte: www.laltoparlante.it


mercoledì 30 marzo 2022

Conosci le tastiere a membrana?


Uno dei problemi di chi gestisce dispositivi che vengono posizionati in ambienti esterni è quello relativo alla
vulnerabilità delle tastiere.

Pensiamo ad esempio ai bancomat così come ai distributori automatici di snack e bevande, ad esempio. Possiamo tranquillamente affermare che l'azione incessante di pioggia e vento, mista a quella del sole, chiaramente andrebbe a creare difficoltà in ogni tipo di dispositivo o tastiera.

 Effettivamente l'acqua ha la capacità di penetrare in ogni tipo di superficie e dispositivo, andando poi a rovinare i contatti elettronici o l’apparecchiatura. Ciò non può avvenire invece con le tastiere a membrana, le quali offrono il massimo della resistenza agli agenti atmosferici impedendo all'acqua di entrare al suo interno.

Grazie infatti ai vari strati con i quali queste tastiere sono realizzate e che vengono poi impressi l'uno sopra l'altro, l'acqua non può penetrare e al contrario è costretta a scivolare via.

Il bello delle tastiere a membrana è che queste garantiscono una perfetta usabilità all'utente, dato che registrano alla perfezione qualsiasi input che viene rilevato e registrato.

Ecco dunque il motivo per il quale le tastiere a membrana oggi riscuotono un simile successo tra gli operatori di settore ed in particolare tra tutti coloro i quali gestiscono degli apparecchi elettronici che vengono posizionati in ambienti esterni.

Tra l'altro, un altro dei vantaggi delle tastiere membrana è quello di impedire alla polvere di poter entrare. Questo è molto importante da un punto di vista igienico ma al tempo stesso è importante perché consente di evitare che a causa dello sporco la tastiera possa avere dei malfunzionamenti o andare incontro a guasti di qualsiasi tipo.

Si tratta dunque di una soluzione che è perfettamente in grado di coniugare usabilità e resistenza, Il che è perfetto soprattutto in determinati tipi di business in cui tale tipo di efficienza è indispensabile.

martedì 29 marzo 2022

SINTESI “Un po’ caotica” è il nuovo inedito della giovane cantautrice protagonista a Castrocaro

 L’accettazione di sé e del proprio carattere con spirito autoironico



in radio dal 25  marzo 


«“Un po’ caotica” è la definizione migliore di come mi sono sempre sentita internamente ed esternamente. Anche a momenti nevrotica e incasinata se devo dirla tutta» Sintesi

La canzone nasce dalla consapevolezza che questa parte del carattere dell’artista ci sarà sempre e quindi occorre accettare che esista insieme a tutto il resto. C’è una vita intera per sbagliare, è normale farlo e non bisogna rimuginarci troppo sopra, ma semplicemente prendersi il meglio di quello che ci dà, ammettendo che la perfezione non esiste e la noia è dietro l’angolo. 


Radio date: 25 marzo 2022

Etichetta: Orangle Records - Musicantiere

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BIO

Camilla Giorgia Bernabò, 18 anni appena compiuti, nasce a Pietrasanta, in provincia di Lucca. Il nome d’arte è “Sintesi” in modo autoironico, visto che sempre le hanno detto di parlare meno. A maggio 2021 ha pubblicato il suo primo inedito “Astronauta”, prodotto e arrangiato da Alessandro Di Dio Masa per Musicantiere Toscana. Partecipa al Festival delle Alpi Apuane classificandosi seconda e vincendo il premio “Miglior Arrangiamento". Successivamente si iscrive al Festival di Castrocaro classificandosi prima ex aequo. Inizia a studiare canto, dando seguito alla passione per la musica, lo spettacolo e qualsiasi forma d’arte che ha da quando è piccola. Scrive canzoni per il bisogno di sfogare gli infiniti pensieri che le passano ogni giorno per la testa. L’arte in generale, ma in particolare la musica, sono “il suo modo di stare al mondo”. Il suo progetto artistico ha l’obiettivo di unire i suoni elettronici al cantautorato italiano. In tutto questo vuole inserire però la sua personalità e la sua creatività, cercando di portare qualcosa di nuovo nel panorama musicale. La cosa fondamentale per lei è riuscire a comunicare attraverso la sua musica Attualmente è impegnata in studio con il suo produttore e manager Alessandro Di Dio Masa per la creazione e gli arrangiamenti di nuovi inediti. 


CROMA “Morto” è il nuovo singolo del giovane rapper

 Un testo intriso di autoanalisi avvolto da un sound battente



In radio dal 25 marzo



Domande esistenziali. È questo il filo conduttore di “Morto”, un brano denso di significati e di autoanalisi e critica sociale verso stereotipi che riguardano in particolare i giovani. 


Il testo ha avuto una genesi travagliata, cercando di dare il giusto peso alle tematiche trattate e costruendo un equilibrio con un sound accattivante, da memorizzare al primo ascolto 

«”Morto” è una pagina di un fantomatico diario di un qualsiasi uomo che ha bisogno di sfogarsi. Spero che questo brano possa arrivare a più persone possibili e che soprattutto, queste stesse persone, possano ritrovarsi a modo loro, in ciò che è stato detto» Croma





Radiodate: 25 marzo 2022

Etichetta: Orangle srl 

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BIO

Marco Mannarini in arte “Croma” nasce a Brindisi nel febbraio 2002. 

L’incontro con la musica avviene fin da subito con l’avvicinamento a varie culture musicali grazie ad insegnanti di storia della musica e compagnie ludiche in cui venivano mossi i primi passi sia come chitarrista che come autore e compositore.

I primi brani pubblicati nel 2021 sono usciti sotto l’etichetta indipendente “Wow Records” con cui Croma incide “Fuoco”, “Dicono”, “Va così” e “Priorità”.

Successivamente tramite il format “Insert Coin” ottiene la possibilità di essere New Challenger per “Aar music”, ottenendo quindi la possibilità di confrontarsi con una nuova realtà. Ne scaturiscono un brano ed il relativo videoclip intitolato “La mia ora”, singolo  dalla scia drill “sporcata” con una tendenza pop/melodica tanto da guadagnarsi il nome di “Melodrill”.



lunedì 28 marzo 2022

LA COMMARE “Carta da zucchero” è il nuovo singolo della cantautrice ispirato da Lucio Dalla

 La quotidianità di un amore sfiorito tra influenze alternative indie e pop 




In radio dal 25 marzo



“Carta da zucchero” racconta l’epilogo di quella che sembrava essere una nascente storia d’amore, interrotta dall’incapacità di incastrarsi e di conciliare obiettivi diversi: da una parte c’è un “cuore da clochard”, un cuore girovago che non ha intenzione di trovare riparo in un sola persona; dall’altra c’è chi spera, ogni giorno di più, di poter condividere con l’altro la quotidianità delle piccole cose.

 

«L’ispirazione per questo pezzo nasce dall’ascolto di “Tu non mi basti mai”, la mia canzone preferita di Lucio Dalla.

In quel periodo della mia vita non ero al massimo della mia creatività, non avevo niente da dire e sentivo soltanto il bisogno di rispecchiarmi nelle parole degli altri, ma quel pezzo è stato uno spunto per pensare a quanto sia meraviglioso, quando si è innamorati, voler condividere una piccola parte della quotidianità della persona che ami. 

I ricorrenti “vorrei essere” presenti nel testo di Dalla, sono diventati i miei “volevo essere”, seguiti da un forte senso di malinconia e nostalgia nei confronti di una relazione sfiorita. “Carta da zucchero” è una dedica, il destinatario la sa a memoria da mesi e ne sono felice» La Commare. 


Il testo è un susseguirsi di immagini di vita quotidiana, misto a giochi di parole ricorrenti nella scrittura de La Commare.

La musica si muove tra influenze alternative indie e pop.



Radiodate: 25 marzo 2022

Etichetta: Orangle Records/ Musicantiere

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BIO

La Commare, classe ‘02, è una giovane cantautrice siciliana. Comincia a muovere i suoi primi passi nel mondo della musica già da piccolissima: nel 2012 partecipa al programma “Ti Lascio Una Canzone” in onda in prima serata su Rai 1 condotto da Antonella Clerici. Si accosta allo studio del pianoforte, ma ben presto manifesta una forte attrazione nei confronti del basso elettrico. Nel 2019 partecipa al talent “The Voice Of Italy” in onda su RAI2, dove, nonostante un’interessante battle al basso con Morgan, decide di entrare nel Team di Elettra Lamborghini.


MIKE BAKER “Buco nell’acqua” è il nuovo singolo del giovane artista toscano

 Un brano che parla di una relazione tossica




Buco nell’acqua è una canzone che parla di una relazione tossica, di un legame che non è destinato a durare.

Un rapporto fragile che farà “un buco nell’acqua”, ma da cui ci si lascia ferire nonostante entrambi sappiano che non ne vale la pena.



Etichetta: Orangle Srl / Musicantiere snc 

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BIO

Mike Baker (Michele Sechi Huang) nasce a Pisa il 21 Aprile 1998, da madre cinese e padre sardo. Ha pubblicato sette brani, “Nuvole”, “Abitudine”, “Firenze”, “Agosto”, “Dalla (Gió”, “Home” e “Stupido” quest’ultimo selezionato da Amadeus e dalla commissione tra gli 845 iscritti a Sanremo Giovani per posizionarsi nei 20 semifinalisti in gara per il Festival. Nel giugno 2017 vince il Vocal War di Carrara, sale sul palco del premio Lunezia in qualità di ospite, insieme ad artisti famosi quali Negramaro, Morgan, Bernabei, Vibrazioni e tanti altri.  Ha suonato sul palco del Pistoia Blues insieme alla sua band, dopo aver vinto un concorso in Toscana.  Nel 2018 e nel 2019 all’interno del programma “Il rosario della sera” di Fiorello su radio Deejay, alcuni brani di Mike sono andati in onda in rotazione, compresi due jingle che Mike ha composto per Fiorello tratti da due suoi brani inediti. A maggio 2019 vince l’Axafortalent di AXAITALIA, guadagnandosi la possibilità di partecipare come ospite alla finale del programma The Voice Of Italy andato in onda su Raidue. A Settembre 2019 entra nei 10 finalisti del festival di Castrocaro in diretta su Raidue in prima serata, presentato da Belen Rodriguez e Stefano De Martino. Tramite Axa Italia, Mike ha avuto la possibilità di suonare sul palco dell'Alcatraz di Milano. È arrivato nei 20 semifinalisti di Sanremo Giovani 2019 su ItaliaSì Raiuno. Attualmente Mike sta lavorando al suo album.


NUMB “Rainman” è il nuovo brano dell’artista veronese

 Un singolo in bilico tra insicurezze e avversità



In radio dal 25 marzo



Una situazione di disagio legata ad insicurezze personali è lo spunto da cui nasce questo brano che attinge dalle esperienze personali di Numb. A ciò si unisce la difficoltà di tenere duro e continuare perseverando, nonostante le avversità. “Rainman” è un flusso di coscienza senza filtri, un abbandonarsi completamente tra le braccia di emozioni, positive o negative che siano.



Radiodate: 25 marzo 2022

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BIO

Numb, classe 1999, è un artista originario di Verona, quartiere Santa Croce. 

Con diversi singoli e featuring all’attivo, le sue sonorità spaziano dall’hip hop/rap al soul e rnb. Molto attivo anche nel panorama live, Numb è stato recentemente l’opening act dello show di Mattak a Verona. 


venerdì 25 marzo 2022

Idee per rimodernare un salone da parrucchiere


Quella di rimodernare il tuo salone da parrucchiere è un'idea sensata, soprattutto se temi che il tuo locale sia diventato poco attraente per i clienti e sia necessario dare una rinfrescata per dargli un tono più moderno. Ecco alcune delle cose che puoi fare per riuscire in questa operazione di riammodernamento.

Riformare la distribuzione degli spazi

Per quanto possibile, cerca di differenziare gli spazi all'interno del tuo salone da parrucchiere, creando almeno un'area reception o sala d'attesa e l'area di lavoro .

Se offri anche eventuali servizi di estetica e bellezza, è preferibile che i locali adibiti a queste attività abbiano la massima privacy possibile.

Dipingi mettendo in risalto i colori

Quando si dipingono le pareti, il consiglio è quello di scegliere colori caldi che mettano a proprio agio clienti e lavoratori. Tuttavia, può essere una buona idea mettere in risalto una parete con i colori e anche con il logo aziendale .

Posare un pavimento facile da pulire

A causa dell'attività svolta in questo tipo di locali, i pavimenti sono esposti a tutti i tipi di macchie, alcune difficili da rimuovere, come quelle causate dai prodotti chimici.

È importante scegliere un bel pavimento, ma il criterio principale con il quale scegliere un pavimento per un salone di parrucchiere dovrebbe essere la facilità e la velocità nel pulire.

Specchi, illuminazione e poltrone

Gli specchi non possono mai mancare in un salone da parrucchiere. In questo tipo di attività sono ancora preferiti gli specchi di grandi dimensioni, che consentono ai clienti di vedere cosa viene loro fatto.

L'illuminazione è un altro aspetto essenziale. Il salone deve essere il più luminoso possibile affinché il lavoro possa essere svolto nel migliore dei modi.

Specchi e illuminazione possono essere combinati scegliendo modelli di specchi con luce incorporata.

Tra le forniture per parrucchieri, per quanto riguarda le sedie, si consiglia di scegliere modelli che siano comodi per i clienti e che permettano anche al personale di lavorare comodamente. Inoltre, dovrebbero essere realizzati con materiali facili da pulire.