Il 9 Febbraio 2015, si celebra la Giornata Internazionale per l’Epilessia.
In oltre 125 Paesi - tra i quali l’Italia - sono state
organizzate numerose iniziative per diffondere informazioni su questa grave
malattia.
L’epilessia colpisce circa 65 milioni di persone ed è,
pertanto, una delle malattie neurologiche più diffuse nel mondo.
Nonostante questi numeri, l’epilessia rimane un problema
sommerso a causa degli irragionevoli pregiudizi che ad essa sono
associati.
Seppure esistono numerosi farmaci che controllano le crisi consentendo a chi ne fa uso di condurre una vita normale, il 30% delle persone con epilessia non risponde alle terapie attualmente disponibili, con gravi ricadute sulla loro qualità di vita.
Seppure esistono numerosi farmaci che controllano le crisi consentendo a chi ne fa uso di condurre una vita normale, il 30% delle persone con epilessia non risponde alle terapie attualmente disponibili, con gravi ricadute sulla loro qualità di vita.
Nei Paesi meno ricchi solo una piccola percentuale dei malati
ha accesso alle terapie e non sempre in maniera regolare.
Tutto ciò fa dell’epilessia una vera e propria emergenza
sanitaria e sociale. In questo scenario la Giornata Internazionale per
l’Epilessia è l’occasione per portare fuori dall’ombra i problemi legati alla
malattia.
Le principali organizzazioni che nel mondo si occupano di
epilessia, l’International League Against Epilepsy (ILAE) e l’International
Bureau for Epilepsy (IBE), hanno fortemente voluto questa celebrazione e stanno
coordinando le iniziative in programma nei diversi Stati.
In Italia, la FIE (Federazione Italiana Epilessie) che
riunisce 23 associazioni di portatori di interesse operanti in diverse regioni,
organizza il 7 Febbraio, a Bologna, un convegno dedicato a temi scottanti della
vita quotidiana dei malati.
“La nostra organizzazione ha l’obiettivo di restituire alle
persone con epilessia la speranza di poter vivere pienamente la propria vita”.
Ha commentato Rosa Cervellione, Presidente di FIE. “Gli ostacoli che si
frappongono alla realizzazione di questa possibilità sono molteplici ma siamo
sicuri che la società civile saprà dare risposte adeguate ai bisogni espressi
dalle 500mila persone che in Italia soffrono di epilessia”.
In questa direzione, FIE ha avviato una proficua interazione
con le Istituzioni sanitarie del Paese e i primi frutti sono stati raccolti: è,
infatti, di questi giorni la notizia dell’approvazione della prima risoluzione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’epilessia.
“La risoluzione rappresenta una pietra miliare – dichiara il
Prof. Emilio Perucca, Presidente dell’ILAE - poiché chiede agli Stati Membri un
intervento coordinato per ridurre l’impatto della malattia a livello nazionale e
globale migliorando l’assistenza, garantendo il rispetto dei diritti civili e
aumentando l’investimento in ricerca”.
L’Italia ha contribuito all’esito di questa risoluzione
rilasciando una dichiarazione formale all’OMS che ne sollecita l’appoggio per
favorire specifici interventi socio-sanitari.
Alla vigilia della Giornata Internazionale dell’Epilessia,
questo risultato è particolarmente significativo.
Infatti, la posizione assunta dall’Italia presso l’OMS, unica
tra gli Stati dell’Europa Occidentale, insieme alla Grecia, ad appoggiare la
risoluzione con una propria dichiarazione, è la risposta del Ministero della
Salute alle istanze delle persone con epilessia delle quali la FIE si è fatta
portavoce.
“Siamo riconoscenti al Ministero e alla Prof.ssa Marilisa
D’Amico – docente di Diritto Costituzionale, Presidente della 2° Commissione del
Consiglio di Presidenza di Giustizia Amministrativa e amica della FIE – che con
la sensibilità dimostrata verso questo tema scottante hanno permesso
l’importante risultato. Auspichiamo che sia l’inizio di una proficua
collaborazione con le Istituzioni” conclude Rosa Cervellione.
Per informazioni:
FIE - Federazione Italiana Epilessie
IBAN:
IT79X0521601619000000000378
Iscritta al Programma 64 del Registro Regionale dell’Associazionismo
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Lombardia
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