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mercoledì 30 novembre 2022
lunedì 28 novembre 2022
Milano, la città ideale per uno shopping tour
Tra l'altro quando si parla di shopping in città come Milano non bisogna per forza pensare al cosiddetto "Quadrilatero della Moda" (nella zona di Via Montenapoleone) e dunque ai grandissimi marchi presenti, in quanto tantissime vie cittadine sono ricche di negozi che propongono capi interessanti a prezzi anche molto abbordabili.
Puoi richiedere l'aiuto di un personal shopper locale oppure semplicemente prenotare un servizio di NCC Milano e decidere tu in autonomia quali negozi visitare e dunque quali tappe effettuare durante il tuo shopping.
Shopping per tutti i gusti
Passeggiare per le vie di Milano e
ammirare le sue vetrine ti consentirà di andare alla scoperta di tantissimi brand interessanti,
soprattutto italiani, che possono rappresentare il fiore all'occhiello per i
tuoi acquisti.
In particolar modo ci sono alcune
zone, ad esempio quella del Corso di
Porta Ticinese, in cui le proposte di abbigliamento che trovi rappresentano
la parte più creativa ed interessante della moda Milanese.
Le boutique degli artisti più creativi
Qui infatti puoi trovare tantissime a
boutique di designers alternativi e
liberi da qualsiasi vincolo con le grandi Maison della moda, dunque persone
libere di esprimere tutta la loro arte creativa per mezzo dei prodotti che
realizzano ogni giorno.
A Milano potrai trovare per questo
quei capi di abbigliamento particolari e ricercati che desideri avere da tempo,
ma anche capi dei più grandi marchi al mondo se lo desideri.
Eurovinum – I vini della famiglia Ceotto all'11° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
Da novembre la rete Borghi d'Europa proporrà a Susegana alcuni appuntamenti sui temi storici e culturali che richiamano i Percorsi Internazionali, presentati nella sede del Parlamento Europeo a Milano, nell'aprile del 2019.
Ogni anno, all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (patrocinato dalla IAI -Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), si tiene l'incontro dei delegati dei Paesi e delle regioni che partecipano alle diverse iniziative di informazione.
Il Comune di Susegana aveva concesso il proprio Patrocinio alle iniziative di informazione della rete dei borghi europpei del gusto nel 2012, in occasione della rassegna informativa 'StoriediPiave, Racconti di identità' e nel 2015, per l'iniziativa Laboratorio d'Europa.
Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa avevano conosciuto i vini e la storia della Società Agricola di Paolo e Mauro Ceotto di Colfosco, aderente alla Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti).
Pietro Ceotto verso la fine degli anni '60 si affranca dalla mezzadria e inizia un nuovo percorso che lo porta a realizzare una cantina, costruendo le botti per il vino con le proprie mani.
Pietro trasmette al figlio Paolo la passione per questo mondo : alla fine degli anni '90 l'azienda ha già una forte impronta viticolo-enologica.
Mauro, il figlio di Pietro, si diploma all'Istituto per la Viticoltura e nel 2005 si laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie alla Università di Udine.
Il fratello Dario si dedica alla cura dei vigneti.
Così, quando Borghi d'Europa decide la visita al Mercato dei Vini di Piacenza a fine novembre, i giornalisti inseriscono l'azienda Ceotto nelle tappe di conoscenza e valorizzazione del pianeta FIVI.
“Parlare dei vini Ceotto per parlare di Colfosco, dei suoi campi, di filari al sole, di verdi colline, di quei castelli e paesaggi che cinque secoli fa Cima da Conegliano mise come sfondo alle sue tele, paesaggi ancora riconoscibilissimi nella loro armonia e che provocano le stesse suggestioni, ancor più ora che il territorio delle colline del Conegliano e Valdobbiadene è rientrato, con l’UNESCO, tra i patrimoni dell’Umanità.Dal Castello di San Salvatore è un lento degradare di colline verso il Piave, quelle verdi colline dove da oltre cinquant’anni opera l’Azienda Agricola Ceotto nel rispetto della secolare tradizione vitivinicola veneta. Oggi l’Azienda estesa su una superficie di 11 ettari produce vini da uve Glera, Verdiso, Verduzzo Trevigiano, Chardonnay, Merlot, Cabernet sauvignon e Marzemino.”
E, in particolare, il vino col fondo in una esperienza che la famiglia condivide con altri produttori del territorio : sotto il nome ColFondo Agricolo, per proteggere la tradizione dei rifermentati in bottiglia delle colline trevigiane. “Un progetto che unisce i nomi di alcuni viticoltori, e delle rispettive aziende, con l’ambizione di portare lontanissimo – sì, anche sulla Luna – il vino della loro tradizione contadina. Un vino longevo che non ha paura di invecchiare, nemmeno in bottiglia.”
mercoledì 23 novembre 2022
A Crocetta del Montello, all'Osteria Al Canton, da Sara e Fabio
Sara e Fabio, all'Osteria Al Canton di Crocetta del Montello non cessano mai di stupirci.
La scelta (saggia e accorta) dei vini è senza dubbio di alto profilo qualitativo.
Non lo diciamo per piaggeria, ma per esperienza.
Tanto per fare un esempio, l'ultima sosta gustosa, ci ha fatto incontrare il timorasso dell'azienda agricola La Colombera dei Colli Tortonesi.
Elisa Semino conduce la Colombera insieme al padre e al fratello. Il loro impegno, la dedizione nella cura del terreno e delle vigne, la filiera impostata nel rispetto del territorio e un meticoloso lavoro in cantina portano La Colombera ad essere una delle aziende più amate per il Timorasso, la leggenda dei Colli Tortonesi.Il Timorasso è un vitigno autoctono a bacca Bianca coltivato nel comprensorio del Tortonese sin dal Medioevo. Già citato dalla prima enciclopedia agraria del XIV secolo, nel corso dei secoli conferma le proprie attitudini e diventa il più importante vitigno bianco piemontese. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si abbandona mano a mano la sua produzione, preferito a uve più resistenti e vigorose.
Già questa scelta, ci racconta la passione e la competenza dei nostri due personaggi.
Persino nel settore dei prosecchi ci propongono etichette mai banali.
Provate il vino col fondo della Famiglia Bottarel di Colbertado di Vidor.....
Per questi buoni motivi l'Osteria è diventata una delle mete preferite dei vagabondi del gusto.
martedì 15 novembre 2022
Autismo: l’approccio di Loredana Di Adamo presentato nel libro Filosofia e clinica
“La filosofia per le sue proprietà rappresenta a mio
avviso uno strumento d’elezione per chi opera nelle professioni di aiuto,
perché permette di emanciparsi dalle varie teorie psicologiche sull’uomo e di
volgere l’attenzione alla comprensione delle specificità attraverso cui
prendono forma i comportamenti e i giudizi.” – Loredana Di Adamo
“Filosofia e clinica” di Loredana Di Adamo è un
saggio nato dall’esperienza professionale dell’autrice nell’ambito dell’autismo
di livello 1 e della neurodiversità. Edito dalla Negretto Editore (ottobre
2022) nella collana Cause e affetti diretta da Cinzia Migani, è composto
dalla prefazione del medico e psichiatra Ernesto Venturini, dalle Norme
di lettura, dall’Introduzione, dal Capitolo I denominato La variabilità
neurobiologica e l’autismo. Per una filosofia della neurodiversità, dal Capitolo
II denominato Filosofia e clinica. L’approccio esistenziale e fenomenologico
alla neurodiversità, dal Capitolo III denominato Il Parent Training
Sophia. Un approccio clinico e filosofico all’adulto, alla coppia e alla famiglia
nell’ambito dell’autismo di livello 1 e della neurodiversità, dalle
Conclusioni, da una vasta Bibliografia e chiude una parte dedicata alla
Sitografia.
Sin dalla prefazione firmata da Ernesto Venturini pare
chiara la volontà di inserimento “nel solco tracciato dalla psichiatria
fenomenologica e dalle idee di Franco Basaglia e del suo gruppo di lavoro”
aderendo “all’opera di trasformazione culturale che ha portato alla
liberazione della società dalla cultura della follia e alla chiusura dei
manicomi nel 1978 con la legge 180” per proporre una filosofia della
neurodiversità atta a rispondere all’esigenza di superamento della dicotomia
che separa il “mondo dei sani” dal “mondo dei malati mentali”. L’autrice
stessa riconosce che il progetto di “riabilitazione della filosofia nella
pratica clinica” possa essere considerato ardito per l’epoca attuale ma è
da circa un secolo che questa possibilità scalpita per essere attuata e, dal
medesimo tempo, viene considerata come inappropriata. Studiosi come Carl Gustav
Jung e James Hillman hanno fortemente battuto sul processo interattivo tra
pratica clinica, filosofica, religiosa, poetica e mitologica perché il limite
di una può diventare una porta verso l’altra di contro alla tendenza della
specializzazione dei saperi degli ultimi secoli. Concetto non dissimile dall’“immaginazione
narrativa” intesa come “capacità” illustrata da Ernesto Venturini che non
può che riportare alla mente il capitolo “Le storie cliniche come narrativa” di
Hillman nel quale si presupponeva la necessità, per ogni essere umano, di
“arrivare al racconto” come se, citando la poesia di Costantino Kavafis, arrivare
ad Itaca non sia la meta ma lo strumento che permette il viaggio.
“Per comprendere la complessità del mondo non basta usare
solo la logica e la conoscenza fattuale. Serve un terzo elemento che mi piace
definire “l’immaginazione narrativa”: la capacità di mettersi nei panni di
qualcuno, di essere un lettore intelligente della sua storia, di comprenderne
le emozioni e i desideri. Intendo riferirmi, in sostanza, a quell’atteggiamento
che siamo soliti chiamare “empatia”.” – Ernesto Venturini nella
prefazione
Perno del libro “Filosofia e clinica” è la
sostituzione del termine “diagnosi psichiatrica” con neurodiversità, parola
coniata nel 1990 dalla sociologa australiana Judy Singer e successivamente
utilizzata dallo psicologo Thomas Armstrong, come soluzione allo stigma di
alcune condizioni cliniche così da ampliare la variabilità neurobiologica
esistente in natura. Il saggio non è rivolto solo ai professionisti dei
vari settori specialistici chiamati in causa ma, essendo di piacevole lettura,
è consigliabile anche ai familiari che si trovano in relazione con casi di
autismo 1 ed a tutti coloro che si interessano di società e diversità.
“Nell’autismo sono definiti comportamenti problema le
crisi di rabbia inaspettate, l’isolamento, le stereotipie, gli atteggiamenti
ossessivi e le domande ripetute, le condotte disfunzionali legate al sonno e la
selettività alimentare, le difficoltà scolastiche e lavorative, il bisogno di
immodificabilità. Tra i comportamenti problema figurano anche le condotte
lesive o autolesive e il ricorso a forme di autocura spesso in linea con un
interesse personale.” – Loredana Di Adamo
Il cambiamento che l’autrice prospetta è il passaggio dal
modello biomedico ad un modello biopsico-sociale nel quale “osservare la
differenza neurobiologica non come una patologia, ma come l’effetto di una
vulnerabilità che appartiene allo spettro della neurodiversità e che riguarda
l’uomo, i suoi modi di espressione ma soprattutto l’ambiente di vita”.
È necessario, dunque, avviare un rapporto con le famiglie
percorrendo innanzitutto l’excursus storico dell’autismo: da psicopatia
autistica sino al concetto di neuroatipicità per una rinnovata lettura del
reale così da permettere una “nuova” interpretazione. Di fondamentale
importanza è la promozione di spazi e modi per gestire e trasformare la
sofferenza perché, nella maggior parte dei casi, viene occultata a causa di
visioni del mondo rigide e ridotte. Il Parent Training Sophia è di
fondamentale supporto per la formazione dei genitori in modo da proporre il
confronto attuato con l’attività dialogica e la pratica fenomenologica,
così da poter evitare l’abuso di farmaci, terapie e trattamenti sanitari.
Ogni passo è volto verso il riportare in luce il concetto
di “cura” come esercizio alla cura di sé, degli altri e del mondo
nell’ambito della pratica filosofica, una sorta di terapia delle idee per dare
la possibilità di essere padroni dell’atto stesso di pensare.
“L’errore di una parte della psichiatria e della
psicologia è invece, ancora oggi, voler ricondurre la conoscenza della persona
alla spiegazione e al rapporto di causa-effetto, seguendo la concezione normale
dei comportamenti. Purtroppo, questo modo di avvicinarsi al mondo dell’altro
non fa che annullare l’orizzonte di senso del soggetto, indirizzando altrove la
cura. Come afferma Eugenio Borgna, quando la psicologia e la psichiatria
perdono di vista l’uomo nella sua unicità diventano «scienze umane che hanno
dinanzi a sé orizzonti oscuri e talora inafferrabili (irraggiungibili)», non
più capaci di arrivare a quelle profondità di senso a cui si può pervenire
immergendosi in esse e nella loro singolarità. In questa prospettiva i dati dei
test, seppur utili, spesso sono solo il risultato di una procedura che avviene
senza una naturalezza di intenti e in un contesto non ecologico, dove il
distacco necessario tra chi somministra e chi svolge il test non consente
l’emersione di ciò che ha carattere di possibilità, e che si esplica più
facilmente nel vivo della relazione.” – Loredana Di Adamo
Il volume è impreziosito da pertinenti citazioni che
aprono ogni capitolo e paragrafo e che riflettono l’intento dell’autrice di
amalgamare le diverse discipline; si riportano solo alcuni dei nomi degli scrittori,
poeti, filosofi e psicologi presenti: Karl Jaspers, Franco Basaglia, Friedrich
Nietzsche, Plutarco, Oliver Sacks, Seneca, Ludwig Binswanger, Michel Foucault,
Rainer Maria Rilke, Ludwig Wittgenstein, Martin Heidegger.
“Filosofia e clinica” è molto più di quanto fin qui
espresso, per averne una visione completa si dovrebbe leggere il saggio e
non basarsi su questo breve articolo. Si chiude con un interrogativo che
richiama l’isolamento degli autistici e la necessità di integrazione
della diversità espresso da un neurologo britannico citato più volte da
Loredana Di Adamo, Oliver Sacks: “C’è posto nel mondo per un uomo che
è come un’isola, che non può essere acculturato, reso parte della terraferma?
Può la terraferma accogliere il singolare, fargli posto?”
Loredana Di Adamo è una psicologa di orientamento Umanistico-Esistenziale.
Si è laureata in Psicologia Clinica e della Riabilitazione, ha conseguito la
Laurea Magistrale in Filosofia e Neuroscienze con il massimo dei voti, ed ha
svolto un Master Universitario in Estetica Medica e Medicina del Benessere.
Specializzata nell’ambito dei progetti di supporto per l’autismo e la
neurodiversità rivolti alla persona e alla famiglia. Da decenni svolge attività
di docenza negli Istituti professionali seguendo alunni con Bisogni Educativi
Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Svolge attività di
Parent Training presso CuoreMenteLab. Si occupa di divulgazione di articoli su
riviste specialistiche, tra cui Ágalma di Mimesis.
Written by Alessia Mocci
Info
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Fonte
Il digital45 "Andy’s Market” degli Stuka ft Darquette é disponibile negli store di musica digitale.
Eurovinum – Albamocco, storia d'amore, vigna e vino
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa a Slow Wine hanno conosciuto un'azienda
di Castelpiano (Ancona), Albamocco una storia d'amore, vigna e vino.
Albamocco è il progetto di Filippo e Alessandra.
La passione per le Marche e il Verdicchio dei Castelli di Jesi li spinge giovanissimi
nel 2016 a iniziare il percorso vitivinicolo, nonostante venissero da mondi
completamente differenti, senza un'eredità vitivinicola familiare alle spalle.
L’approccio alla realtà aziendale di Albamocco è completamente innovativo,
soprattutto guidato dal desiderio di emozionarsi ed emozionare.
L'azienda sviluppa su una ventina di ettari fra i 180 e 400 metri sul livello del
mare nella vallata del Balciana, un corso d’acqua a nord del fiume Esino. Si
estende su 10Ha vitati a solo Verdicchio oltre ad oliveto, macchia boschiva e corsi
d'acqua.
La cantina di proprietà, realizzata ex novo nel 2019/2020, è incastonata nella
collina fra i vigneti, è stata progettata nel massimo rispetto dell'ambiente
circostante per essere ad impatto zero. Questo anche grazie al tetto fotovoltaico,
al recupero ed allo stoccaggio della CO2 prodotta dalle fermentazioni, al
posizionamento fra i vigneti che permette di spostare per pochi metri le uve
raccolte solo in cassette.
Albamocco è una cantina completamente autonoma, la gestione va dalla terra
all’imbottigliamento; le piccole botti in acciaio permettono di fare
microvinificazioni a seconda della zona pedoclimatica del vigneto consentendo
una migliore espressione del cru. Da Agosto 2022 tutta l'azienda è certificata Bio:
la parte vegetale e la cantina. La filosofia dunque è da sempre quella della
coltivazione nel rispetto del suolo, del territorio, del prodotto e di chi lo andrà a
consumare.
Oggi si producono il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Monello, il Verdicchio
dei Castelli di Jesi Classico Superiore Sciocchina e il Verdicchio dei Castelli di Jesi
Metodo Charmat lungo Extra Brut FHIL, in arrivo il Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico Superiore Fijo. Ognuno dei vini è chiara espressione del vitigno e della
zona pedoclimatica, pur avendo ciascuno una sua anima, una sua netta
riconoscibilità.
sabato 12 novembre 2022
Preghiere è il nuovo singolo di Alessandra Tumolillo
“Siamo il profumo delle paure che ci portiamo addosso”
Disponibile dall’11 novembre su tutte le piattaforme di streaming e download online, Preghiere è il nuovo singolo di Alessandra Tumolillo.
Dopo una serie di cover in chiave lo-fi di grandi classici della musica italiana - ultima in ordine di uscita “Carina” di Fred Buscaglione - la cantautrice napoletana arriva con un brano inedito che racconta così:
“Preghiere ha un testo introspettivo, non ha molti giri di parole e colpisce dritto all’anima. Rispecchia un po’ lo stato d’animo di tutto. I versi Non ho il tempo di toccare il fondo/sento il dovere di riprendere la mia rincorsa racchiudono il suo significato: capita a tutti di aver paura di non risalire dal fondo per poi rendersi conto che quella è solo paura e che in qualsiasi momento, a meno che tu non lo voglia, puoi ritornare su… ed anche più di quanto si immagina. Siamo il profumo delle paure che ci portiamo addosso.”
Pubblicata in collaborazione con l’etichetta Collettivo Funk di Marcello Sutera, Preghiere è disponibile in streaming e download sulle piattaforme online a partire dall’11 novembre ed è accompagnata dal videoclip ufficiale sul canale YouTube di Collettivo Funk.
Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=MiVB2fP0z_s
Ascolta “Preghiere” su Spotify: https://open.spotify.com/track/6Y10xs1gybjU4bqkCk4Px8?si=0f4f36696c8943bc
Multilink: https://alessandratumolillo.lnk.to/Preghiere
Credits
Titolo: Preghiere
Artista: Alessandra Tumolillo
ISRC: ITCH02200744
Scritta e composta da Alessandra Tumolillo
Arrangiamento a cura di Alessandra Tumolillo e Marcello Sutera
Prodotta da Marcello Sutera e Diego Russello
Registrata presso il “Deposito 0 Studio” a Forlì
Mix a cura di Mattia Dallara
Master a cura di Max Paparella
Musicisti:
Simone Migani - piano
Paolo Rubboli - batteria
Marcello Sutera - basso
Etichetta: Collettivo Funk di Marcello Sutera
Ufficio Stampa: 0371 Music Press
Videoclip prodotto da Laem e diretto da Emanuele Lanza
Dop e operatore: Davide Pilato
Color grading: Tony Ruggero
Foto di scena: Emmanuele Fluido
Location Manager: Claudia Coccoli
lunedì 7 novembre 2022
VINI DI TRADIZIONE: L’INCONFONDIBILE FESTIVAL E’ GIUNTO A MILANO
Il festival nazionale Inconfondibile, dedicato ai vini ancestrali e ai rifermentati in bottiglia ( o col fondo, sur lie) è giunto a Milano nella location dell’Hotel Westin, grazie alla preziosa collaborazione con Ais Lombardia.
La rassegna si è tenuta in due giorni, con un grande banco d’assaggio e diverse masterclass mirate e condotte da Massimo Zanichelli e Gianpaolo Giacobbo, col servizio curato dai sommelier di Ais Lombardia.
Borghi d’Europa ha partecipato a Inconfondibile per comprendere varie interpretazioni di vini rurali, espressione di diversi territori di tradizione, come per esempio il Veneto, la Lombardia, la Liguria e il Piemonte.
Una tradizione molto sana, con un rispetto per la vigna totale che porta nei calici vini gioiosi e ruspanti, dotati di grande versatilità a tavola e un’ottima beva conviviale, senza scordarsi della loro capacità evolutiva, davvero molto interessante.
Per il Veneto, regione storica per la produzione di ancestrali e col fondo, sono stati particolarmente apprezzati il Conegliano Valdobbiadene Docg Sui Lieviti Brut Nature annate 2020 e 2021 di Biancavigna, il Sui Lieviti 88 anno 2021 di Drusian Francesco di Valdobbiadene (Tv), tutti 100% uva Glera, poi il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Sui Lieviti Brut Nature Toni Codel annate 2019, 2020 e 2021 (85% Glera e 15% Bianchetta) e il Bianco Frizzante Col Fondo 2021 Rustego de Clemente (100% Glera).
Molto interessanti anche le etichette di alcuni ( Malibran, Miotto e Sergio Moro) dei 16 produttori della Marca Trevigiana riuniti nel progetto “Col Fondo Agricolo”, tutte con una bella sapidità e senza paura d’invecchiare nel tempo.
Nel Vicentino invece, da segnalare assolutamente l’Iseldo Ancestrale N.V. da uva 90% Garganega e 10% Durella, il Rosè Ancestrale Lieta N.V. (80% Garganega, 8% Durella e 2% Cabernet) e l’Orange Wine Ancestrale N.V. Quarto Colore (Garganega in purezza) di Iseldo Maule di Gambellara.
Per la Lombardia, in Oltrepò Pavese, interessanti il Bianco Misunderstanding 100% Riesling Italico 2020 e il Rosato Misanderstanding 2021 (90% Riesling Italico e 10% Croatina) di La Piotta di Montalto Pavese.
In Liguria, da Genova, apprezzati il Bianco Frizzante 2020 Prime Lune (Vermentino e Bianchetta Genovese) e il Rosato Frizzante 2021 Prime Lune (100% Ciliegiolo) di Andrea Bruzzone Vini, mente dal Piemonte, direttamente dai Colli Tortonesi, il Timorasso Spumante non sboccato annate 2019 e 2020 e il Timorasso Frizzante Rifermentato con mosto 2020 Mec L’è? dell’Azienda Agricola Nebraie di Rocchetta Ligure (Al).
Evviva!