lunedì 2 marzo 2020

Nicolò Zanon partecipa al progetto “Viaggio in Italia - La Corte Costituzionale nelle scuole”

"Viaggio in Italia - La Corte Costituzionale nelle scuole" è un progetto nato per diffondere e consolidare la cultura costituzionale per mezzo della conoscenza, del dialogo e dell'ascolto reciproco, e per cercare di "far uscire" la Corte Costituzionale dal Palazzo della Consulta, l'edificio in cui ha sede. Con questi obiettivi Nicolò Zanon, giudice della Corte Costituzionale e Ordinario di Diritto Costituzionale, ha partecipato all'incontro tenuto a Milano nell'Istituto Superiore Brera-Lagrange.
Nicolò Zanon

L'incontro di Nicolò Zanon con gli studenti a Milano

Il progetto "Viaggio in Italia - La Corte Costituzionale nelle scuole" è un'iniziativa promossa dalla Corte Costituzionale e sostenuta dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Nato nel 2018, il progetto è alla seconda edizione e prevede un ciclo di incontri tra giudici costituzionali e giovani che frequentano gli istituti di istruzione superiore. Nel corso dell'incontro tenuto a Milano il 31 gennaio è intervenuto il Giudice della Corte Costituzionale Nicolò Zanon che, dopo una breve lezione introduttiva dedicata ai valori di uguaglianza, giustizia e libertà, ha dialogato con i ragazzi e risposto alle loro domande sul tema dei poteri della Corte Costituzionale e sul suo ruolo nell'ambito di un regime democratico. "Sono venuto per ascoltare", ha detto il Giudice all'inizio del confronto con gli studenti, durante il quale è emersa la crucialità del ruolo ricoperto dalla Corte Costituzionale, che, grazie al "tremendo potere" da essa detenuto, è in grado di cancellare leggi che esprimono la volontà politica di un Parlamento eletto democraticamente dai cittadini. "A volte, nelle decisioni più delicate, si sente un brivido", ha dichiarato Nicolò Zanon, rivelando, quindi, la consapevolezza dell'importanza del proprio ruolo e di quello dei suoi colleghi Giudici. Il Giudice, poi, ha proseguito il dibattito con gli studenti sottolineando la rilevanza del concetto di democrazia, del rispetto verso gli altri e della tutela del libero confronto delle idee. Ha lasciato un importante insegnamento su quanto sia significativo il confronto con le idee altrui: "Tante volte sono entrato in camera di consiglio con una convinzione e dopo il confronto con i colleghi l'ho modificata".

Nicolò Zanon, il profilo professionale del Giudice Costituzionale

Giurista e Ordinario di Diritto Costituzionale, Nicolò Zanon è attualmente Giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avvenuta nell'ottobre 2014. Nato a Torino nel 1961, si è laureato in Giurisprudenza con una tesi in Diritto Pubblico Comparato presso l'Università della sua città. In seguito, ha conseguito il titolo di Dottore in Ricerca in Diritto Comparato presso l'Università di Firenze. La sua carriera universitaria prosegue nel 1991 come ricercatore nella Facoltà di Scienze Politiche di Torino, cui segue, per alcuni anni, un contratto di insegnamento in Istituzioni di Diritto Pubblico presso l'Università Bocconi di Milano. Dal 1996 al 1997 è Assistente di Studio del Giudice Costituzionale Valerio Onida presso la Corte Costituzionale, mentre l'anno seguente viene nominato componente del "Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale". Dal 1996 al 1997 è professore associato presso l'Università di Padova, in seguito professore associato presso l'Università di Milano-Bicocca e infine ordinario presso l'Università degli studi di Milano ("Statale"). Dal 2000 al 2010 è stato membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia. La sua carriera prosegue nel 2009 con i prestigiosi incarichi di componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa e, dal 2010, quello di componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura in seguito ad elezione ad opera del Parlamento in seduta comune. Ricopre tale carica fino al 2014, anno in cui viene nominato Giudice della Corte Costituzionale. Nel 2017 Nicolò Zanon è stato insignito del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.