Contro ogni pronostico e tendenza l’agricoltura in italia
sta mostrando un repentino e radicale cambio di tendenza, si è innestato da
qualche tempo un trend di ripresa nella nascita di nuove aziende agricole
fondate da giovani, questo ha portato a un forte stimolo all’innovazione nel
settore e soprattutto a un restyling dell’immagine di un settore come quello
agricolo caratterizzato da arretratezza, obsolescenza e con pochissime
prospettive, per diventare, invece, una nuova opportunità di crescita, sviluppo
e occupazione.
Si tratta ormai di un dato acquisito confermato anche dall’ultima
analisi di Coldiretti: il settore agricolo è in piena ripresa nel 2015, I
giovani fanno registrare un aumento record del 35% rispetto all’anno
precedente, con ragazzi sotto trentaquattro anni che operano da imprenditori
agricoli insieme a familiari e soci di cooperative agricole hanno superato I settanta
mila.
L’analisi si basa sui dati Istat del secondo trimestre 2015
rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, si tratta del dato di crescita
più alto rispetto a tutti I settori economici.
Chi sono questi nuovi operatori agricoli? Si tratta di
agricoltori di prima generazione, giovani e motivati, che spesso abbandonano altri
settori, hanno spesso un’elevata scolarizzazione più della metà sono laureati,
operano in attività che vanno dalla trasformazione alla vendita dei prodotti,
dalle fattorie didattiche, all’agricoltura sociale per l’inserimento dei
disabili, detenuti o tossicodipendenti, dall’agri benessere alla produzione di
energie rinnovabili alla produzione di verdurabiologica a domicilio ecc.
La specificità che li unisce tutti è la creatività e la
fortissima spinta all’innovazione, in grado, infatti, di implementare processi d’innovazione
tecnologica di prodotto e dei servizi differenziandosi così dai concorrenti e
contribuendo in questo modo a internazionalizzare le proprie aziende.
E così conquistano fette di mercato, a livello nazionale e
internazionale, con innovazioni che vanno dalle App salva truffa all’energy
drink contadino, dal caviale di lumaca alla pasta di canapa e alle micro alghe
per il benessere. Il risultato è che le aziende agricole di questi
giovani imprenditori possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla
media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per
azienda in più.
Stiamo parlando di una nuova generazione che costituisce uno
dei primari vettori di crescita nel settore agroalimentare italiano. La loro
finalità è si di produrre cibo made in ma di svolgere anche una funzione socio
culturale rurale proteggendo semi piante acqua e suoli, nel frattempo li
valorizzano ed esportano la cultura italiana, con ciò che di meglio il nostro
Paese sa offrire. Non è un caso se I dati di crescita di cui abbiamo parlato,
sono I più alti in assoluto in Europa.
Certamente questa crescita è data da un cambio di mentalità
ma è importante essere obbiettivi, la loro parte la fanno anche I vari piani di
sviluppo rurale presentati dall’Italia alla commissione europea dove si da
opportunità d’insediamento per almeno ventimila giovani fino al 2020, oltre
alle linee di finanziamento per I giovani agricoltori con età tra I 18 e 40
anni che possono offrire fino a 70000 euro a fondo perduto per l’avvio
dell’attività, oltre a un successivo contributo sugli investimenti aziendali
che può arrivare fino al 60%. Oltre a tutto questo nell’ultimo semestre di
presidenza italiana è stato votato un provvedimento che prevede un Erasmus per
giovani agricoltori europei.
Tirando le somme possiamo dire che I risultati sono buoni
che le azioni in campo sono mirate e funzionano ma bisognerà fare ancora di
più, magari con obiettivi ambiziosi, come per esempio raggiungere la media
europea, con l’8% di giovani che guidano aziende agricole. Negli Stati Uniti
gli agricoltori tra i 25 e i 35 anni sono aumentati del 2% (passando da 106.735
a 109.146) nel giro di cinque anni.