Think Agile (http://www.thinkagile.it) è un libro che affronta il problema delle tecniche agili da un punto di vista differente rispetto a quanto si è visto finora nella maggior parte delle pubblicazioni. Attualmente è in fase di stesura, ma già disponibile in bozza per chi è interessato a dare feedback sul contenuto.
Spesso infatti le metodologie proposte sono elenchi un po’ sterili di tecniche, sicuramente innovative e che possono portare vantaggio, ma staccate da quello che realmente è la filosofia Agile.
La letteratura poi è quasi esclusivamente anglosassone a volte con la tendenza di ridurre la questione ad elenchi di istruzioni per l’uso. E’ sicuramente un atteggiamento pratico e veloce ma che in un contesto rivoluzionario come quello delle tecniche Agile risulta riduttivo e non inquadrato al centro della questione.
Anche in questo libro vengono esposte delle tecniche validate sul campo, però non come tema centrale, bensì con il ruolo di strumento a disposizione della persona.
Infatti quanto si parla di metodologia agile si parla di una vera rivoluzione copernicana della gestione progettuale, dove l’attenzione si sposta dalle tecniche con cui gestire i progetti e porta al centro la persona, con le sue capacità e la sua intelligenza.
Ecco quindi che nel libro trovano ampio spazio, oltre alla già citata metodologia, la fiolosofia e l’arte del PM, come vengono nominate nei titoli dei capitoli.
La filosofia è intesa come quell’insieme di valori che bisogna abbracciare per gestire un progetto in modo veramente agile; sono questi valori che guidano il project manager nelle scelte di ogni giorno per riuscire a portare a compimento il progetto, al di là delle tecniche che verranno di volta in volta utilizzate.
L’arte del project manager invece rappresenta la capacità di realizzare qualcosa, il saper fare, l’anglosassone know-how. Infatti saper applicare le tecniche che si leggono sui libri o si imparano alle conferenze non è sufficiente a garantire il risultato dei progetti. Servono anche la capacità “intangibili” e difficilmente inquadrabili in una sequenza di passi da compire espressi come checklist. Ad esempio bisogna convincere le persone con cui lavoriamo che le nostre idee sono giuste, sapere per contro ascoltare chi lavora con noi in modo aperto per capire dove stiamo sbagliando, avere la capacità di assumersi dei rischi, ma anche l’intuito per fare in modo che il rischio non sia un azzardo.
Think Agile è un libro rivolto principalmente a due categorie.
Innanzitutto a chi è già esperto di tecnologie Agile ma come l’autore ha l’impressione che non sia sufficiente conoscere cosa sia il Daily meeting o il Pair Programming, e neppure sapere cosa bisogna nel daily o quante ore a settimana è meglio fare il pair programming. In questo caso il libro potrà essere fonte di idee e spunti, oltre che di tecniche, per diventare project manager migliori e soprattutto per continuare a migliorare nel tempo.
In secondo luogo chi è alle prime armi nel lavoro di project management potrà trovare nel libro una visione diversa è vicina alla realtà di cosa serve per fare un buon lavoro. Leggere e padroneggiare SCRUM non è sufficiente, c’è dell’altro che spesso non viene detto perché è difficilmente inquadrabile in semplici punti elenco. Questo libro può aprirci una finestra su questo lato meno appariscente ma importantissimo, invece di apprenderlo sul campo solo attraverso trial & error.
Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.thinkagile.it
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