venerdì 24 settembre 2021

LUCIANO MACCHIA CROONER: "L'estate che va" è il nuovo album del trombonista e crooner ispirato dalla Basilicata e dall’infanzia

  Nove tracce che ripercorrono esperienze, passioni e desideri, scritte riadattando una vecchia tastiera 



Release album - 24 settembre 



«Tutte le canzoni fanno parte di una storia, questa è la mia». Questo è l’incipit de “L’estate che va” nuovo album di Luciano Macchia Crooner che dichiara subito una certa inclinazione autobiografica del trombonista e cantante lucano, milanese d’adozione e racconta, quasi come fosse un libro da sfogliare, la nascita di un percorso. 

Il primo capitolo potrebbe essere questo: 

«Basilicata, era l'estate del 2020, memorabile! Messo a letto i bambini, non rimane che il triste zapping mediatico. La mattina prendo coraggio e tiro fuori la mia prima tastiera. I miei genitori la comprarono a rate, mi ricordo ancora il prezzo, 350 mila lire. Non si accende, prendo la macchina e corro al negozio di strumenti musicali. 

  • Arrivo. 

Dice il proprietario, che inorridisce solo a vederla, senza sapere che me l'aveva venduta circa trent’anni prima.

Taccio.

Mi propone nuovi oggetti. 

Desisto.

Alla fine trova l'alimentatore, la tastiera rinviene e prende coraggio, emette di nuovo suoni!»


Con quella vecchia tastiera, riadattata per essere collegata ad un computer Luciano Macchia torna a casa letteralmente rinnovato nello spirito e la notte prova, riprova, collegando cavi e testando programmi per poter utilizzare quello strumento per dare vita a qualcosa di nuovo, con la voglia di ritornare a percorrere quei primi passi avviati da ragazzo sulla strada della musica. In poco tempo da quell’idea raccoglie materiale, idee, ispirazione e nuove canzoni cominciano a nascere. È questa la genesi di “L’estate che va”, una raccolta di nove brani che parlano di vita, infanzia, passione e amicizia. 



Registrato e mixato al Mai Tai Studio di Milano nel disco suonano: Raffaele Kohler alla tromba, compagno di avventure e disavventure da almeno un ventennio, Elio Marrapodi alla chitarra, il nipotino dal funk facile, Giovanni Doneda al basso, per gli amici el niño, il piccolo grande musicista, Nicholas Celeghin alla batteria, l'adrenalina allo stato puro, Gianluca Mancini, alle tastiere e ai cori, il ragazzo con lo ska nel sangue, Feyzi Brera agli archi, il “vecchio” amico di conservatorio e Patrick Celeghin alle percussioni, il “papà” del groove. 






Track by track 


L'estate che va

Il viaggio di ritorno alla grande metropoli dopo l'estate appena conclusa. Malinconia e allo stesso tempo voglia di rientrare alla “normalità”. Una storia d'amore iniziata e finita durante la vacanza estiva 


Capodanno in Lucania

Un brano strumentale che vuol essere di buon auspicio per il prossimo capodanno, magari in Basilicata! Composto originariamente con la fisarmonica, il primo strumento suonato da Luciano Macchia  è stato riadattato  per i fiati per dare il giusto sound ska di cui necessitava. 


Strada statale 685

Un racconto della prima convivenza e i primi segnali di irrequietezza. La condivisione degli spazi e dei pensieri all'inizio di una convivenza a volte possono essere traumatizzanti. 


Il disegnatore di algoritmi 

Dedica personale a tutti coloro che disegnano algoritmi e credono di essere anche un po' artisti. Si può  pensare di vivere senza o quantomeno ignorando l'algoritmo della rete? Rispondo «non so!». 


Aracnofobia 

Brano scritto a 4 mani sul testo del prof alla chitarra Gianluca Grossi che lo descrive cosi: «Riferimento a “Lungo la via incantata”, un libro di William Blacker, la storia di un inglese che si innamora della cultura rom, e in particolare di una ragazza casinista e incasinata». 


Apa 

Razvan ha portato un po' di Romania in Italia, Apa è la prima parola pronunciata da mio figlio. Questa è una mia dedica strumentale alla Romania, “apă in rumeno significa “acqua”. 


Io non mi fido 

Nient'altro che un elenco “carosoniano” di tutte le cose che non mi ispirano fiducia. Non solo persone, situazioni ma anche oggetti. Brano composto di getto dal sound funky, suggerito dal nipotino Elio Marrapodi. 


Ti parlo

Dedicato ad una persona che non è più tra noi. È forse il brano che si scosta maggiormente dal sound generale. È  l'unico ad essere stato composto più di un decennio fa, proprio dopo la scomparsa di una cara persona. 


Il circo della verità 

Canzone che prende spunto da un lamento funebre lucano che cerca di descrivere il mondo degli artisti, sempre alla ricerca di ingaggi e visibilità. Il testo è scritto insieme a Elio Marrapodi, che nella versione live registrata nel 2019 ha messo anche la voce. 






Etichetta: Autoproduzione

Release album: 24 settembre 2021 




Contatti e social


Sito: www.lucianomacchia.com

Spotify: 

https://open.spotify.com/artist/4aoN6KAmeZOiT595Eg1pav?si=twi2eAWLTxehGYGiUvHE6g

Apple Music: https://music.apple.com/it/artist/luciano-macchia-crooner/1252296877

Facebook: www.facebook.com/lucianomacchiacrooner

Instagram: www.instagram.com/lucianomacchiacrooner

Youtube: www.youtube.com/user/macchialuciano

Twitter: https://twitter.com/LucianoCrooner




BIO

Luciano Macchia è trombonista, crooner e conduttore radiofonico. Nel 2017, dopo una lunga carriera che va dalla musica classica (trombone aggiunto al Teatro alla Scala e primo trombone dell'Orchestra Sinfonica Friuli Venezia Giulia) al pop-rock (fonda con Raffaele Kohler la band milanese Ottavo Richter e nel contempo incide dischi e partecipa a tournée con Afterhours, Dente, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Banda Osiris), incide il suo primo album da crooner “TWIST O ROCK AMMERICANO”. Nel 2019 esce il singolo “La banda”, una fotografia delle emozioni ritrovate durante la sfilata di una banda di paese. Nel maggio 2020 pubblica il disco “Live in Milano”, registrato durante un concerto tenuto a Milano nel settembre 2019. 

Durante il primo lockdown del 2020 esce con il singolo “Al mare ci vado da solo” , canzone che è entrata nella classifica  TOP 100  ESTATE DELLA INDIE MUSIC LIKE del MEI 2020.

Nel lockdown del 2021  compone la musica per gli endecasillabi del prof alla chitarra Gianluca Grossi dando vita alla canzone “Notti di spettri”.

Luciano Macchia è anche docente di trombone presso il Conservatorio di Pavia, Come da buona tradizione “crooner”, l’artista ripropone vecchi successi della canzone italiana, alternati da brani originali e brani tradizionali, tutto in chiave ska / rocksteady.


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