Un brano impegnato che vuole essere un riflesso della rabbia di un popolo stanco di subire il degrado del proprio paese, incentivando ad uno spirito di ribellione garante di libertà e salvezza.
«L’idea nasce principalmente dal declino che l’Italia ha vissuto negli anni e vive tuttora, un paese fondato sull’incertezza, sulla bugia e sulla disparità tra la popolazione e chi si trova ai vertici. Un paese dai mille volti che di certo non aiuta la gente a crearsi una base solida su cui appoggiare il proprio futuro. Il pezzo vuole riflettere la rabbia di tutte le persone, non per un solo schieramento politico o una sola ideologia, vuole semplicemente descrivere la sensazione di chi vive in un paese, o meglio in un mondo, dove non si ha certezza che quello che viene promesso e detto da chi è incaricato di prendere delle decisioni importanti sia vero. Noi che viviamo tutti i giorni normalmente, noi che affrontiamo tutte le difficoltà ogni giorno e che combattiamo contro gli eventi semplicemente per tirare avanti siamo alla mercé di chi di difficoltà non ne ha mai viste e si permette anche di raccontare frottole per convincerci che tutto andrà bene. Il pezzo vuole solo far capire che un cambiamento può e deve esserci ma che ciò è possibile solo grazie a noi. Rabbia e musica, cambiamento e ribellione da parte delle pecore nere che alla fine si ritrovano in maggioranza contro chi muove i fili da dietro le quinte». Capitolo 21
Il brano è estratto dall’Ep “Sognatori”. Il progetto nasce dall’idea dei ragazzi di dare un corpo alle proprie produzioni originali, per farle così arrivare al pubblico. I pezzi sono una descrizione di ciò che il gruppo pensa, sono rappresentazioni di vicende di tutti i giorni, storie su carta e su musica, che il gruppo vuole trasmettere attraverso i propri strumenti. Il disco nasce, come precursore del vero e proprio album (previsto nel prossimo futuro), da una collaborazione tra i Capitolo 21 e lo studio di registrazione “D-Pot”, sotto il sound engineer Fabrizio Simoncioni. Il gruppo si ispira a band italiane e internazionali, contemporanee e non. Tra le principali influenze del gruppo ci sono artisti come i Coldplay, i Muse, i Sum 41, i Negramaro, Ligabue, Elisa, James Bay, i Green Day e molti altri. La band cerca di creare un pop/rock italiano, allontanandosi dai testi in lingua inglese tipici del genere e cercando di dare ad ogni pezzo un’impronta originale e caratterizzante.
Formazione Mattia Maccioni – Voce e Chitarra Marcello stride – Chitarra francesco Procida – Basso Mattia Altamore – Batteria
BIO
Capitolo 21 nascono nel 2013 a Firenze. I quattro componenti, Mattia Maccioni, Marcello Stride, Francesco Procida e Mattia Altamore vengono da esperienze musicali e studi differenti e cominciano subito a lavorare sulle basi di un progetto incompiuto di alcuni di loro, modificandone lo stile e le sonorità e ultimandolo, fino ad arrivare alla realizzazione del primo EP. Durante questo percorso, di fianco al lavoro di prova e di composizione verso il suddetto EP, il gruppo comincia a esibirsi in diverse serate su tutto il territorio toscano, allo “Alchemist” di Empoli, al “Combo” e a “Viscanto”, un concorso nei pressi di Pisa. L’EP si compone dei primi 5 inediti del gruppo, “Anarchia”, “Se Rido non è Per Te”, “Sognatori”, “Novembre”, “Il Mondo Chiuso in una Mano” e si intitola “Sognatori”, citando sì il pezzo omonimo ma cercando di trasmettere anche il sogno che per tre anni ha guidato il gruppo alla realizzazione del progetto.
Contatti e social
Nessun commento:
Posta un commento