Il nuovo formato di immagine WebP rientra tra le innovazioni che possono aiutarci a migliorare il posizionamento del nostro sito web sia esso un blog personale o il nostro sito aziendale. Vediamo insieme cos'è nello specifico questa innovazione.
I formati delle immagini digitali
Il WebP è un formato relativamente recente. È probabile che non vi siate imbattuti in questo tipo di immagini molto frequentemente. Fino ad ora le maggiori estensioni per le immagini digitali utilizzate sul web sono:
- JEPG: il formato fino a oggi più utilizzato per le immagini web, prevede una compressione del file con una conseguente perdita di risoluzione e di alcune informazioni interne ma una significativa riduzione del peso;
- GIF: meno usato rispetto al passato, utilizza una compressione di tipo LZW, losses, senza perdita di dettagli; questo tipo di immagini, però, può utilizzare al massimo una palette di 256 colori, questo tipo di immagine gestisce trasparenze e semitrasparenze e le animazioni;
- PNG: progettato come alternativa al GIF, utilizza la stessa compressione LZW; il PNG presenta una minore perdita della qualità dell'immagine e supporta le trasparenze, di contro le sue dimensioni sono maggiori rispetto a quelle degli altri formati.
Altri tipi di formati sono stati progettati per migliorare la vita agli sviluppatori e ai web designers, si tratta del WebP e SVG.
L'SVG è un formato vettoriale sviluppato dal World Wide Web Consortium (W3C) e andremo a illustrarlo in un prossimo articolo, il WebP, invece, è un formato bitmap, pensato specificatamente per il web.
Google sviluppa il formato WebP
Il WebP viene rilasciato il 30 settembre del 2010 ed è sviluppato dalla società On2 Technologies. Il modello da cui è tratto è il formato video VP8. Google acquista l'azienda lo stesso anno dell'uscita di questo nuovo prodotto.
Il colosso del web ha provveduto a svilupparne il codice, ampliandolo per renderlo adatto alla compressione senza perdita di dati, trasparenza (canale alfa) e animazioni. Lo scopo di Google è quello di spingere i webmaster e gli sviluppatori a migliorare ulteriormente l'ottimizzazione del proprio sito web partendo dalle immagini caricate.
Trattandosi di un formato sviluppato da Google, il WebP è nativamente compatibile per il browser Chrome. Con il tempo anche gli altri maggiori browser hanno iniziato a supportare questo formato con la sola esclusione di Internet Explorer che sta venendo sostituito da Edge e Safari che ne ha offerto un supporto soltanto parziale.
Quali sono i vantaggi delle immagini WebP?
Questo nuovo formato permette la compressione con o senza perdita di dati, sfruttando i punti di forza di entrambi i suoi predecessori, mantiene trasparenze e semitrasparenze, metadati, profili colore e permette di gestire animazioni.
Come detto, il WebP è un formato ideale per ridurre la dimensione delle immagini sul web. Secondo le informazioni ufficiali fornite di Google, a parità di qualità dell'immagine, foto e grafiche realizzate con questo formato, sono più leggere del 30% rispetto ai loro omologhi JPEG o PNG.
In questo modo i tempi di caricamento si accorciano rendendo più rapida la fruizione di siti e piattaforme online. Un vantaggio notevole in termini di user experience degli utenti.
Google sta spingendo per l'utilizzo di queste immagini nella creazione di siti web per rendere più rapida e fruibile la ricerca. Il motore di ricerca infatti premia in maniera "indiretta" i siti dalle performances migliori con un migliore posizionamento sul web. Siti più leggeri consumano anche meno banda, riducendo i rischi di un errore 509 per Bandwidth Limit Exceeded e si risparmia spazio occupato sull'hosting.
Gli svantaggi dell'uso del formato WebP
Anche se questo formato sembra ideale per il posizionamento del sito sui motori di ricerca, presenta ancora alcuni svantaggi:
- Non ha ancora una compatibilità del 100% su tutti i browser esistenti;
- Le immagini ridotte con perdita dei dati possono presentare una diminuzione di risoluzione considerevole;
- Non tutti gli editor di immagini ancora supportano questo tipo di formato;
- Non è ancora disponibile nativamente per i maggiori CMS come Joomla o Wordpress, ma può essere utilizzato con componenti di terze parti.
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