martedì 25 giugno 2024

Che cosa è il Diritto Civile: la struttura del codice civile

 


Quando ci troviamo di fronte ad un torto che richiede un risarcimento, come un incidente stradale, o una causa per un risarcimento professionale, ci rifacciamo alle normative del diritto civile. Ma che cosa è esattamente il diritto civile e come si struttura? Quali sono le tematiche che copre?

Il Codice Civile Italiano e i rapporti tra persone

Il diritto civile è quella branca del diritto dedicata all'analisi e alla regolazione dei vari aspetti della vita civile degli individui. È regolamentato negli oltre tremila articoli del codice civile dal 1942, e dalle leggi complementari emanate nel corso degli anni.

Il codice civile che, in Italia, regola questo tipo di diritto, si divide in sei libri. Ognuno di questi tratta di un particolare aspetto del diritto: diritto di famiglia, successioni, proprietà e diritti reali, obbligazioni e fatti illeciti, lavoro e diritto commerciale e societario, e, tutela dei diritti.

Persone e famiglia: il primo libro del Codice Civile

Il primo libro del codice civile tratta il diritto di famiglia.  Quindi troveremo indicazioni relative al diritto di famiglia, matrimoniale. Si fa riferimento alle disposizioni del codice in materia di adozioni (o per il riconoscimento di un figlio), infermità mentale, incapacità di agire e separazione coniugale. Anche il diritto della persona, delle associazioni e delle fondazioni sono disciplinati dal primo libro del codice civile.

Il secondo libro del Codice Civile: le successioni

Il secondo libro, invece, riguarda le successioni. In questo volume sono disciplinati i vari tipi di testamento (ad esempio il testamento olografo). Più in generale, questo tomo, tratta di aspetti delle successioni come i diritti di legittimità, la successione in difetto di testamento, l'istituzione degli eredi ed i legati.

Libro terzo sul diritto di proprietà ed altri diritti reali

Nel terzo libro del codice si tratta di argomenti quali i diritti reali. Per diritti reali si intendono quei diritti che forniscono al titolare un potere assoluto ed immediato su una cosa (ad esempio l'usufrutto, il diritto di superficie, o le servitù prediali). Nel libro viene regolamentata la differenza fra beni immobili e beni immobili, ed anche fornite le definizioni dei confini e le regole di diritto agrario.

Obbligazioni e contratti: libro quarto

Il quarto libro del codice disciplina il contratto e le obbligazioni. Si tratta di argomenti sempre attuali e importanti, perchè in questo rientrano anche i fatti illeciti ed i risarcimenti per malasanità. Nello stesso tratta anche la responsabilità “aquiliana”, ovvero responsabilità civile in caso di incidenti stradali o per danni causati da animali. Si tratta di un volume essenziale per una causa civile per risarcimento danni. Nel quarto libro viene anche trattata la successione dal lato attivo dell’obbligazione (come la surrogazione).

Quinto libro: lavoro, diritto societario e diritto commerciale

Il libro quinto tratta dei diritti dei lavoratori e del diritto commerciale: definisce l'azienda e la figura dell'imprenditore. Questo libro disciplina i rapporti di lavoro e il diritto societario, ad esempio, stabilisce l'iter per costituire una società di persone (una snc o società in nome collettivo) o una società di capitali (come ad esempio una srl - società a responsabilità limitata).

Il sesto libro sulla tutela dei diritti

L’ultimo libro è dedicato a questioni inerenti al diritto notarile, pubblicità immobiliare, iscrizione di ipoteche, trascrizioni e prove con riferimento al giudizio civile. Si tratta per lo più di temi specifici che riguarda gli operatori del diritto notarile. Comunque questo libro disciplina anche alcuni aspetti processuali importanti in materia di diritto civile come la prescrizione e la decadenza, fondamentali per valutare l’opportunità di intraprendere un’azione giudiziale.

La funzione dell'Avvocato Civilista

Come abbiamo visto, il diritto civile, è una materia complessa, suddivisa in differenti materie che richiedono un costante aggiornamento per garantire il migliore patrocinio. Quando si sceglie un avvocato civilista preparato a tutelare i nostri diritti, occorre valutare le sue competenze per migliorare le possibilità di successo della vostra causa.

Guida del serramentista: la scelta del materiale per le finestre

 


Le finestre sono un elemento fondamentale di ogni edificio, influenzando non solo l'aspetto estetico ma anche la funzionalità e le prestazioni complessive. Ognuno di questi materiali ha vantaggi e svantaggi distinti in termini di isolamento termico e acustico, sicurezza, durevolezza e facilità di manutenzione.

Quando si tratta di scegliere il materiale di fabbricazione delle finestre, ci sono diverse opzioni tra cui legno, alluminio-legno, alluminio e PVC. In questa guida andremo a offrire una rapida panoramica delle caratteristiche dei differenti materiali più comuni per le finestre.

Il Legno: un Materiale Classico e Caldo

Il legno è stato a lungo un materiale tradizionale per le finestre, grazie alla sua bellezza naturale e alla capacità di isolamento termico e acustico. Le finestre in legno offrono un'eccellente resistenza termica, riducendo la dispersione di calore attraverso le pareti esterne della casa. Inoltre, il legno ha proprietà naturali di assorbimento del suono, contribuendo a creare un ambiente interno più tranquillo.

Tuttavia, il legno richiede una manutenzione regolare per preservare la sua integrità nel tempo. Deve essere trattato per resistere agli agenti atmosferici e ai parassiti, e potrebbe richiedere la verniciatura o la lucidatura periodica. Inoltre, le finestre in legno possono essere costose rispetto ad altre opzioni. Da questo punto di vista, nonostante gli indubbi vantaggi, è la soluzione con un minore livello di durabilità tra i materiali selezionabili per i serramenti.

I Vantaggi dei Serramenti in Alluminio

Le finestre in alluminio sono conosciute per la loro resistenza e durabilità. Sono leggere, resistenti alla corrosione e richiedono una manutenzione minima. In termini di isolamento termico, l'alluminio non è così efficiente come il legno o il PVC, ma con l'aggiunta del taglio termico, questo problema può essere mitigato.

Tuttavia, le finestre in alluminio possono condurre il calore e il freddo più facilmente rispetto ad altri materiali, riducendo l'efficienza energetica complessiva dell'edificio. Inoltre, l'alluminio non offre le stesse qualità estetiche del legno e può non essere adatto a tutti i tipi di architettura. Per ovviare a questi problemi, assicuratevi di optare per i modelli a taglio termico, soluzione più costosa, ma imprescindibile per tutti i produttori e installatori di serramenti professionisti. L'uso di pellicole adesive può anche fornire una maggiore varietà di colori.

Alluminio-Legno: un Materiale Ibrido

Le finestre in alluminio-legno combinano l'eleganza del legno con la resistenza e la durabilità dell'alluminio. Questa combinazione offre un'eccellente stabilità strutturale e resistenza agli agenti atmosferici, mentre il legno all'interno fornisce un ottimo isolamento termico e acustico. Si tratta di serramenti in legno lamellare con una scocca di alluminio all'esterno. Il legno può essere scelto per avere la migliore resa in termini di design interno.

Tuttavia, le finestre in alluminio-legno possono essere più costose rispetto ad altre opzioni e richiedono una manutenzione periodica per preservare la parte interna in legno. Se consideriamo però questo costo come un investimento, potremo rifarci delle spese nel lungo periodo.

Caratteristiche delle Finestre in PVC

Il PVC (cloruro di polivinile) è diventato popolare come materiale per le finestre grazie alla sua economicità, durabilità e bassa manutenzione. Le finestre in PVC offrono un eccellente isolamento termico e acustico, riducendo significativamente la perdita di calore e il rumore esterno. Inoltre, il PVC è resistente agli agenti atmosferici e non richiede la verniciatura o la lucidatura periodica come il legno. Si tratta anche di un materiale particolarmente economico: l'installazione di serramenti in PVC può essere l'ideale per risparmiare.

Tuttavia, il PVC potrebbe non essere esteticamente piacevole come il legno e potrebbe non essere adatto a tutti i tipi di progetti architettonici. Inoltre, nel tempo, a causa degli elementi atmosferici, il PVC tende a indurirsi e scolorirsi.

Materiali dei Serramenti: Conclusioni

In conclusione, la scelta del materiale delle finestre dipende dalle preferenze personali, dalle esigenze di design e dalle considerazioni di prestazioni. Ovviamente il budget a disposizione è un altro elemento importante da tenere in considerazione. Prima di prendere una decisione, è importante considerare attentamente le esigenze specifiche e consultare un esperto nella posa dei serramenti.

L'acqua del rubinetto nei condomini è sicura da bere?

 


Le autorità competenti come In Italia, l'acqua del rubinetto nei condomini è un argomento di grande interesse e discussione: si tratta di un tema che riguarda la salute della maggior parte delle persone. Ma quanto è sicura davvero l'acqua del rubinetto nei condomini? Come viene verificata la sua qualità e quali sono i sistemi di trattamento impiegati per garantire che sia potabile?

La Sicurezza dell'Acqua del Rubinetto nei Condomini

La sicurezza e la qualità dell'acqua potabile sono fondamentali per la salute pubblica, e i condomini rappresentano una parte significativa dell'infrastruttura urbana dove l'acqua viene distribuita e consumata. Il timore che questa possa essere inquinata e dannosa è molto diffuso, e spinge le persone a consumare acqua in bottiglia.

Ma occorre ribadirlo: l'acqua del rubinetto in Italia è considerata sicura da bere. Il nostro Paese ha normative rigorose in materia di qualità dell'acqua, che devono essere rispettate da tutti gli enti responsabili della distribuzione idrica.

Certamente esistono variazioni nella qualità dell'acqua in base alla zona geografica e alla struttura dell'impianto idrico locale. Fattori come particolari quantità di cloro o calcare nell'acqua del rubinetto, possono influenzarne il gusto, ma non significa che non sia potabile.

Verifica della Qualità dell'Acqua del Rubinetto

Le autorità competenti, come il gestore del servizio idrico e dall'ASL (Azienda Sanitaria Locale), monitorano costantemente la qualità dell'acqua del rubinetto dei nostri condomini. Si assicurano che sia conforme con le normative nazionali ed europee. I controlli avvengono fin dalle fonti di approvvigionamento, per passare dai luoghi di trattamento, i serbatoi, fino ai punti di erogazione finale nei condomini.

Questo processo di monitoraggio prevede il campionamento dell'acqua in diversi punti della rete idrica e i campioni vengono analizzati per valutare la presenza di contaminanti, tra cui batteri, metalli pesanti, pesticidi e altri agenti inquinanti.

Laboratori accreditati conducono queste analisi, secondo metodologie standardizzate, e i risultati vengono confrontati con i limiti di legge stabiliti per garantire la potabilità dell'acqua. Le autorità possono adottare misure correttive e di controllo per garantire la sicurezza dell'acqua potabile, in caso siano rilevate anomalie o il superamento dei valori consentiti.

Gli Obblighi dell'Amministratore di Condominio

L'acqua del rubinetto, destinata ad uso umano, nella rete idrica, è quindi garantita dalle autorità fino al punto di destinazione. Ma da quello al nostro rubinetto? Cosa accade quando l'acqua raggiunge il nostro condominio? Secondo la nuova normativa sarà responsabilità dei proprietari degli immobili e degli amministratori condominiali.

Si dovrà porre attenzione quando all’interno degli edifici esistano filtri, sistemi di addolcimento delle acque o vasche di riserva idrica. Questi, insieme con i serbatoi di accumulo di acqua calda per uso domestico, andranno puliti e sanificati con regolarità. L'amministratore dovrà garantire prelievi regolari (almeno due volte all'anno, come consigliato dagli organismi di certificazione), solitamente uno a piano terra (dall'autoclave installato nel condominio o alla cisterna, se presenti) e uno all’ultimo piano, per verificare l’intera rete condominiale. Interventi che l’amministratore è tenuto a effettuare e i condòmini a pagare.

Sistemi di Filtraggio e Trattamento dell'Acqua nei Condomini

Al di la della potabilità dell'acqua e dei controlli relativi, per quanto riguarda il migliorare il gusto e la consistenza dell'acqua del condominio, possono essere impiegati diversi sistemi di filtraggio e trattamento per migliorarne la qualità. Alcune delle tecnologie più comuni includono:

  • Filtraggio a Carboni Attivi: Questo sistema rimuove contaminanti organici, cloro residuo e altri composti chimici presenti nell'acqua, migliorando il suo sapore e la sua trasparenza.
  • Deionizzazione: Questo processo rimuove gli ioni presenti nell'acqua, come calcio, magnesio e altri minerali, che possono contribuire alla durezza dell'acqua e alla formazione di depositi nei tubi e nelle apparecchiature.
  • Osmosi Inversa: Questo sistema utilizza una membrana semipermeabile per rimuovere una vasta gamma di contaminanti, inclusi batteri, virus, metalli pesanti e sostanze chimiche, producendo un'acqua di alta purezza. L'installazione di depuratori d'acqua a osmosi inversa può essere effettuata per tutto il condominio, per abbattere i costi.

La scelta del sistema di trattamento dipende dalle caratteristiche specifiche dell'acqua locale e dalle esigenze dei condomini. È importante che tali sistemi siano correttamente progettati, installati e manutenuti per garantire la loro efficacia nel tempo.

Conclusione

In conclusione, l'acqua del rubinetto nei condomini in Italia è generalmente sicura da bere, grazie alle rigorose normative e al costante monitoraggio della sua qualità. Tuttavia, l'impiego di sistemi di filtraggio e trattamento dell'acqua può contribuire a migliorarne ulteriormente la qualità e a soddisfare le esigenze specifiche dei condomini e dei loro abitanti. La sicurezza e la qualità dell'acqua potabile rimangono una priorità per garantire la salute e il benessere della popolazione.

Le principali figure per la prevenzione del rischio nei cantieri

 


Per il buon funzionamento di un cantiere, quello della sicurezza è un requisito imprescindibile, per questo la normativa ha stabilito tutta una serie di misure di controllo e di responsabili per prevenire i rischi in agguato in questo tipo di attività.

I principali rischi per la sicurezza nei cantieri

Nei cantieri possono essere individuati due principali fattori di rischio: i rischi per la sicurezza e i rischi per la salute.

I rischi per la sicurezza sono tutti quei pericoli originati dai macchinari o dai materiali presenti nel cantiere. Stiamo parlando di pericoli come quello costituito dal ribaltamento di una macchina, oppure dalla possibilità di seppellimento in quei siti nei quali siano presenti scavi più profondi di un metro. Anche quello di folgorazione fa parte dei rischi per la sicurezza e il pericolo di lesioni, causate sia da sostanze tossiche, sia da cadute dall'alto.

I rischi per la salute, invece, sono costituiti da tutti quei fattori che possono mettere in pericolo il lavoratore causandogli malattie professionali. A questa categoria appartengono il rischio da rumore, che può provocare sia traumi all'udito che altri problemi a livello fisiologico e psicologico, e il rischio da movimentazione manuale dei carichi. Questi rischi possono verificarsi durante le attività di trasporto o sollevamento di un carico da parte del lavoratore, lo sforzo, oltre a determinare un aumento dei ritmi cardiaci e respiratori, incide negativamente su articolazioni e colonna vertebrale.

Le norme di legge che regolano la sicurezza in cantiere

L'ambiente del cantiere, per tutti i pericoli insiti, non può certamente essere trascurato nella normativa di riferimento in materia di salute e sicurezza sul lavoro: il Testo Unico.

Il dlgs 81/08, nel capo I del titolo IV e in particolare nell’allegato XIII, stabilisce le misure che devono essere messe in atto per la prevenzione dei rischi nei cantieri, nel settore delle costruzioni e nei lavori in quota.

La normativa prevede la redazione dei documenti di sicurezza e la messa in atto di prescrizioni di sicurezza (come l'adozione di dispositivi di protezione individuale - DPI) per scongiurare potenziali rischi. Oltre a questi sistemi di prevenzione, sono indicate precise figure che devono vigilare sulla loro attuazione e assistere i lavoratori.

Le figure chiave della sicurezza in cantiere

Queste figure chiave che hanno il compito di organizzare, gestire e monitorare la sicurezza nel cantiere sono:

Committente e/o responsabile dei lavori

Colui che commissiona il lavoro sull'immobile, ad esempio il proprietario. Egli dovrà verificare l'idoneità tecnico-professionale delle imprese coinvolte e richiedere la dichiarazione dell’organico medio annuo e il contratto collettivo applicato.

Sempre al committente sta la responsabilità di trasmettere all'amministrazione concedente, prima dell'inizio dei lavori, copia della notifica preliminare, il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), la dichiarazione della verifica dell'idoneità tecnico-professionale e quella dell'organico medio annuo.

Il committente potrà nominare un Responsabile dei lavori, affidandogli i suoi compiti.

Coordinatori per la sicurezza CSP e CSE

Nel caso in cui, nel cantiere siano presenti più imprese, il responsabile dell'impresa designa dei coordinatori alla scurezza per gestire il lavoro.

Il coordinatore alla sicurezza in fase di progettazione (CSP) si occupa di redigere il piano di sicurezza e coordinamento che riporta le informazioni essenziali per utili alla prevenzione dei rischi per i lavoratori del cantiere.

Il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE) verifica l'attuazione dei piani di sicurezza e vigila sullo stato del cantiere. In caso di bisogno può intervenire per riprogettare la sicurezza a fronte di modifiche al progetto.

Il datore di lavoro, il dirigente e il preposto dell’impresa affidataria

Il datore di lavoro è il responsabile dell'impresa a cui sono affidati i lavori. Agisce di persona o tramite i dirigenti o i preposti responsabili al fine di garantire l'integrità e la corretta informazione dei lavoratori oltre alla nomina delle figure chiave per la sicurezza.

Il RSPP

Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) ha il compito di mettere in atto tutte le procedure di sicurezza previste per la tutela del lavoratore e la prevenzione dei rischi. Si confronta direttamente con datore di lavoro, medico competente e RLS per delineare la migliore strategia. I corsi di formazione per RSPP si dividono in due moduli per la formazione specifica e richiedono corsi di aggiornamento ogni cinque anni.

Medico competente

La figura in possesso dei titoli professionali e dei requisiti previsti dal Testo Unico che collabora con il datore di lavoro per disporre il protocollo di sorveglianza sanitaria, per la tutela della salute dei lavoratori.

Il lavoratore

Svolge materialmente il lavoro nei cantieri e ha il compito di osservare le disposizioni di sicurezza per prevenire danni a lui e ai suoi colleghi, oltre che segnalare eventuali malfunzionamenti.

Il RLS

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) rappresenta i lavoratori in merito alle questioni che riguardano salute e sicurezza sul lavoro. Da voce alle esigenze degli altri dipendenti e può proporre soluzioni a eventuali pericoli individuati (ma non si occupa della messa in atto delle misure di sicurezza).

Addetti alle emergenze

Lavoratori che vengono incaricati di mettere in atto tutte le misure di sicurezza previste. Vengono designati dal datore di lavoro e si dividono in addetti antincendio ed evacuazione e addetti al primo soccorso.

Quali documenti è necessario compilare?

Oltre alle figure che vigilano sulla sicurezza, il dlgs 81/08 stabilisce anche una serie di documenti da compilare:

  • Pimus: piano di montaggio uso e smontaggio dei ponteggi, obbligatorio quando vengono impiegati i ponteggi nel cantiere. Deve essere redatto dal datore di lavoro;
  • PSC: piano di sicurezza e coordinamento; viene compilato prima che inizino le attività lavorative quando, nel cantiere, saranno impiegate più imprese esecutrici. Serve a stabilire i potenziali rischi alla sicurezza. Il documento dovrà anche riportare l'identificazione e la descrizione dell'opera e una descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno;
  • POS: piano operativo di sicurezza, elenca invece tutte le misure di sicurezza da adottare all’interno del cantiere.

Preparare PSC e POS necessita di attenzione, anche per non incappare nelle sanzioni previste per eventuali irregolarità o inadempienze. Per questo motivo potete affidarvi a imprese esperte per la redazione dei documenti PSC e POS e per la consulenza in sicurezza sul lavoro, che si avvalgono di professionisti adeguatamente formati in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

sabato 22 giugno 2024

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domenica 9 giugno 2024

Percorso Internazionale EUROSOSTENIBILITA' – La tappa multimediale all'Azienda Agricola Giorgio Cecchetto a Vazzola

 



Sono trascorsi ormai quattro anni da quando Borghi d'Europa, grazie al Patrocinio di ESOF2020,Trieste Capitale europea della scienza, organizzò al Porto Vecchio di Trieste un incontro di informazione sui temi della sostenibilità. Da quel primo approccio è nato il progetto Eurosostenibilità, coordinato da Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore di Bologna, direttore della rivista ND (Natura Docet) di Milano. Si è così snodato un itinerario di conoscenza, volto a scoprire la sostenibilità nelle diverse filiere produttive.

 

Lo scopo è quello di realizzare una imponente campagna che si concretizza nella pubblicazione di oltre 1000 servizi informativi e nella realizzazione di almeno 20 trasmissioni multimediali,grazie alla rete del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).

 

 

Il gruppo di lavoro di Eurosostenibilità ha tenuto il proprio incontro multimediale presso l'Azienda Agricola Cecchetto, a Tezze di Piave (Vazzola).

 

"L’attaccamento al territorio e il suo profondo rispetto, così come la tutela della biodiversità, sono i valori che oggi guidano il nostro operato – conferma Sara Cecchetto, Responsabile della sostenibilità per la Cantina–. In qualità di azienda agricola, siamo tra i primi custodi dell’ambiente, dal momento che, quotidianamente, ne curiamo le risorse. Raccontiamo i vini parlando dell’areale dai quali provengono e dei paesaggi in cui coltiviamo i vigneti, testimoniando il Made in Italy anche attraverso storie e tradizioni locali. È nostro dovere, quindi, adottare sistemi di produzione più responsabili, ma, soprattutto, più sostenibili, per poter proteggere e valorizzare il capitale naturale». Questo percorso di consapevolezza ha inizio, per i Cecchetto, nel 2017, quando, per rispondere alla domanda “quanto ambiente viene danneggiato per produrre i vini aziendali?”, la Cantina inizia a misurare le sue performance ambientali attraverso la Certificazione del Ministero della Transizione ecologica VIVA – La sostenibilità nella vitivinicoltura in Italia; lo stesso anno Cecchetto ottiene la certificazione SQNPI – Sistema di qualità nazionale produzione integrata, rilasciata dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, garante di un sistema agricolo di produzione basato su metodi agronomici e di difesa naturali, attenti alla preservazione della biodiversità locale. «Da cinque anni a questa parte – specifica Sara – in vigneto impieghiamo materiali ecocompatibili e biodegradabili – un esempio su tutti è il filo per legare i tralci delle viti – e, per favorire la fertilità e la molteplicità microbiologica del terreno, utilizziamo concimi organo-minerali. Grazie al percorso intrapreso con la certificazione VIVA, ogni due anni valutiamo le nostre prestazioni di sostenibilità e sviluppiamo piani di miglioramento basandoci sui quattro indicatori aria, acqua, territorio e vigneto». Se il primo indicatore, la cosiddetta carbon footprint, esprime il totale delle emissioni di gas serra associate direttamente e indirettamente alla produzione di una bottiglia di vino da 0,75 l, il secondo, la water footprint, calcola il consumo di acqua dolce impiegata per l’irrigazione e per gli usi di cantina; l’indicatore “territorio” analizza le conseguenze delle attività aziendali sia in termini paesaggistici che socio-economici, mentre l’ultimo, “vigneto”, valuta le pratiche di gestione agronomica."

 

 

 

All'incontro ha partecipato anche Laura Panizutti,Consulente Finanziario e Patrimoniale di Conegliano, per i temi della finanza etica e sostenibile e partner d'informazione di Borghi d'Europa per le iniziaive di valorizzazione delle comunità locali.

 

Il florovivaismo è un importante settore dell’agricoltura italiana che include il segmento dei fiori e fronde recise, delle piante in vaso da interno ed esterno e di quelle utilizzate per gli spazi a verde. Abbraccia quindi attività di produzione di prodotti vegetali ornamentali e di materiale di propagazione non solo ornamentale, ma anche orticolo, frutticolo e boschivo.

Partner d'informazione di Borghi d'Europa Federico Furlan della Florcoltura Furlan di San Polo di Piave, che si occupa della sostenibilità della filiera.

 

 

Un altro interessante intervento è stato realizzato da Michele Carisi, della Microtorrefazione Caffettin di Candelù (Maserada sul Piave).

 

"Questa storia potrebbe iniziare così “c’erano una volta un piccolo uomo, passione e tanti chicchi di caffè”, semplicemente. Mi chiamo Michele e sono un microtorrefattore.

Nel 2014 mi sono avvicinato al caffè, una bevanda che mi ha sempre affascinato, ma che mi ha letteralmente rapito, grazie alla “Third Wave”, un movimento culturale che innalza il caffè a esperienza sensoriale e lo promuove come prodotto artigianale di alta qualità.

Non credo di essere formato al 100% vista la complessità di questa materia, ma informato sicuramente su tutti i processi di lavorazione di questa favolosa pianta, dalla sua coltivazione, lavorazione e selezione, alla tostatura artigianale, che curo personalmente nel mio laboratorio di Candelù, fino alla preparazione in tazza per esprimere al meglio le caratteristiche del caffè sia Espresso che, perché no, a filtro.Tutto ciò senza tralasciare un concetto a me molto caro: la sostenibilità. Mi impegno e ci tengo a ricercare dei produttori di caffè verde che rispettano i principi del mercato equosolidali.

Vi aspetto per quattro chiacchiere davanti ad un caffè a Caffettin microtorrefazione, così:

semplicemente."