venerdì 17 aprile 2015

Advertising: è proprio indispensabile?


Per advertising intendiamo quella forma di comunicazione di massa usata dalle imprese per creare consenso intorno alla propria immagine, al fine di raggiungere i propri obiettivi di marketing. La caratteristica principale senz'altro quella di sfruttare esclusivamente il canale online. È importante che il consenso si trasformi in atteggiamenti o comportamenti positivi da parte del potenziale consumatore, che non consistono semplicemente nell'acquisto del prodotto o servizio in sé. Ma quanto costa fare pubblicità su internet? È proprio indispensabile?

Advertising: l'anima del marketing



Non è possibile stabilire dei prezzi standard, dal momento che l'organizzazione di una camopagna online dipende da più parametri (grafica, servizio SEO, tecnologie usate e così via).
Non è un caso che si dica che l'advertising, o la pubblicità in generale, sia l'anima del commercio. La differenza centrale tra la pubblicità online e quella tradizionale sta nalle sua misurabilità, ovvero nella misurazione dell'efficienza di annunci. L'advertising resta sempre più colpito dalla viralità di sigle e termini inglesi (come del resto accade in tutto il web) e, volenti o nolenti, al fine di ottenere risultati altrettanto virali, è bene utilizzare al meglio gli strumenti pubblicitari del web.

Come si misura l'advertising?



A proposito di misurabilità dell'advertising, si possono individuare più livelli quantificabili dell'interazione sul web tra l'inserzione pubblicitaria e il potenziale cliente: più sono alti, più aumenta il loro valore. Più precisametne, le interazioni tra utente e pubblicità si può riscontrare attraverso le visualizzazioni (view) e impression, ovvero il numero di volte in cui una determinata pagina web o un banner viene visualizzato; lead, cioè una dimostrazione d'interesse per l'offerta commerciale attraverso la compilazione di appositi moduli online (per la registrazione, richiesta di d'informazioni o di un preventivo, prenotazione, acquisto e così via).
Se da un lato è vero che questi tipi di interazione attirano l'attenzione del pubblico, è anche vero che dall'altro non si possono definire come vere e proprie garanzie di vendita.

Advertising: le tipologie di pagamento più comuni



L'advertising è conosciuto anche come pubblicità su internet e ci sono diversi modi con cui l'inserzionista paga lo spazio pubblicitario al proprietario del sito web, su cui è pubblicato l'annuncio stesso. Si parla infatti di CPA (cost per action), PPA (pay per action), CPC (cost per click), PPC (pay per click), CPL (cost per lead), PPL (pay per lead), CPS (cost per sale), PPS (pay per sale), CPM (cost per mille/ ad impression), PPI (pay per impression) ecc...
In particolare, nel caso del CPC è previsto che il proprietario di un dato portale riceva un compenso SOLO quando un visitatore clicca sull'annuncio pubblicitario. Ciò significa che il numero di visite ricevute da una pagine non determin automaticamente il compenso. Discorso simile per il modello CPM: l'inserzionista in questione paga un importo stabilto ogni mille impression, ovvero ogni mille volte che l'inserzione ha ricevuto richiesta.

E-mail marketing: come fare advertising tramite la posta elettronica



Social media marketing, advertising sui motori di ricerca, banner... Esistono innumerovoli soluzioni di advertising, tutte atte a convertire gli utenti in potenziali clienti e, soprattutto, a sfruttare delle enormi potenzialità del web. Anche il direct e-mail marketing (DEM) equivale ad una forma di advertising. Essa consiste nella divulgazione di un messaggio pubblicitario (o nella sponsorizzazione di newsletter editoriali), ad un target specifico, mediante l'uso esclusivo della posta elettronica.

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